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Una nuova sede per l’Associazione Autotrasportatori dell’Agro

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Che piaccia o meno, viviamo in un mondo sotto stress, dove i tempi si contraggono e le ore che passano hanno valore crescente. Ragion per cui quando ci si ferma diventa essenziale riuscire a ottimizzare la sosta, facendo tante più cose possibili. È con questa logica che Alberto Giordano, presidente dell’Associazione autotrasportatori dell’Agro, ha voluto realizzare a San Valentino Torio (Sa) una nuova sede a cui fanno riferimento un gruppo composito di realtà, in grado di fornire servizi a 360°, composto dal Centro Servizi Giordano (CSG) all’Associazione dell’Agro, da Federtrasporti all’ACI, fino al Sistema Assotir. In termini pratici questo comporta una conseguenza evidente: se oggi un qualunque autotrasportatore si reca nella nuova sede sita in via Provinciale 48 riuscirà a fare di tutto e di più. Potrà pagare le tasse automobilistiche, effettuare passaggi di proprietà, rinnovare o chiedere un duplicato della patente, immatricolare un veicolo (cosa possibile in tempi da record almeno un paio di volte a settimana), fare una polizza assicurativa, chiedere il rilascio (rinnovo e duplicato) di una carta tachigrafica, aderire a un consorzio per il rimborso dei ristorni autostradali, ricevere una consulenza legale, beneficiare di una carta carburante (nel caso specifico IP) che garantisce uno sconto sul gasolio rispetto ai prezzi praticati in rete, iscriversi a un corso di formazione in una gamma svariata di materie. In più, gli iscritti all’Associazione dell’Agro possono beneficiare anche di tutte le convenzioni e di tutti i servizi offerti da Federservice, in termini di formazione, consulenza sui temi della qualità, ambiente, sicurezza, ecc.

Insomma, un’autentica casa dell’autotrasportatore, come la definisce lo stesso Giordano (seppure sottolineando che molti servizi sono fruibili anche dagli automobilisti) in cui la sosta diventa proficua. O, se preferite, una sorta di grande emporio in cui poter acquistare tutto ciò di cui si ha bisogno.

Proprio per questo anche la modalità con cui lo spazio è stato organizzato si è ispirato a una logica precisa, in cui l’open space la fa da padrone e lo spazio aperto diventa modulabile e adattabile alle diverse esigenze. I 220 metri quadri a disposizione, attualmente distribuiti al pian terreno dello stabile, sono articolati in tre uffici operativi in maniera continuativa. Per il resto c’è una grande sala – intitolata alla memoria di Salvatore Longobardi, fondatore insieme a Giordano della realtà e scomparso prematuramente nel 2006 – da sfruttare per la formazione di una quarantina di persone o per organizzare convegni (come quelli che ormai tradizionalmente vengono proposti ogni anno sotto l’egida di Assotir).

Una modularità operativa che rispecchia la flessibilità dell’offerta della squadra di Alberto Giordano e che ha trovato perfetta cornice nel progetto architettonico di Aldo Longobardi, in cui si privilegiano le linee aperte e le forme mai squadrate (all’interno non esistono praticamente angoli retti) proprio per sfruttare al massimo i 1330 metri quadri di terreno a disposizione.

La logica dell’aggregazione progressiva, d’altra parte, è nell’animo dell’Associazione autotrasportatori dell’Agro, nata nel 2004 per volere di Giordano (oggi affiancato da due vicepresidenti, Giovanni e Alfonsina Longobardi e da Vincenzo Motta come presidente onorario), proprio per fornire un sostegno a un territorio che respira di autotrasporto. «A San Valentino Torioscherza Giordanosi dice che ci sono più autocarri che persone». Certo, quasi dieci anni di crisi economica hanno messo in difficoltà molte aziende, ma questo paradossalmente ha elevato l’esigenza di ottimizzare i costi e quindi, da parte dell’Associazione, di proporre servizi sempre più competitivi. «Per noi è la sfida essenziale, la missione per cui ci impegniamo – sottolinea Giordano – ma l’offerta che mettiamo insieme non è un pacchetto chiuso, che bisogna prendere o lasciare integralmente: si può usufruire di un servizio, perché lo si reputa competitivo o più qualificato, e magari rivolgersi altrove per altri servizi. Non esiste alcun vincolo o imposizione».

Una logica che nel tempo ha convinto molti: attualmente sono circa un migliaio quelli che usufruiscono di un qualche servizio della struttura campana e tra questi figurano almeno 250 autotrasportatori. Di quali autotrasportatori si tratta? «C’è un po’ di tutto – risponde il presidente dell’Associazione – da quelli che raggiungono i 90-100 veicoli fino ai monoveicolari. Ma la cosa interessante è che moltissime di queste aziende le abbiamo viste crescere. All’inizio, infatti, i padroncini era la stragrande maggioranza, oggi la dimensione media è di una decina di veicoli». E con la crescita della dimensione aziendale si è allargato anche il perimetro di attività della struttura di servizi che si muove in un bacino concentrato per lo più nell’Agro Nocerino Sarnese e nel Napoletano, con una decina di realtà che arrivano da Caserta, Benevento e Avellino e qualche rara presenza anche in Lazio. Tanto, almeno per ora, nella casa dell’autotrasporto trovano posto tutti. E se domani ce ne fosse bisogno, si troveranno nuovi volumi. Giordano non ne fa mistero: «Al primo e al secondo piano dell’edificio ci sono altri 380 metri quadri (220 + 160) che possono essere sfruttati per le esigenze più disparate». Il presidente, cioè, ha ragionato con quella logica che non usa mai, in Italia, chi costruisce strade: approfittare del momento in cui si realizza una corsia per predisporre lo spazio per far nascere quelle che un domani si dovessero rendere necessarie. Ma forse è perché Giordano guarda al domani con un occhio positivo. Merce rara, ormai, anche quella.

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La redazione di Uomini e Trasporti

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