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Verso il via libera a ferrobonus e marebonus

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Ferrobonus e marebonus finalmente verso l’approdo. Sembra una notizia minore, ma in realtà è una delle poche positive a circolare nelle stanze della politica di settore, dove da qualche settimana, forse anche a causa delle “distrazioni” referendarie del governo, le associazioni di categoria dell’autotrasporto scalpitano, a volte entrano in conflitto (come è accaduto nella stesura del calendario dei divieti di circolazione dei mezzi pesanti), ma come spesso accade chiedono attenzione. Magari scrivendo lettere…

Ecco perché in questo contesto giudicato «negativamente» dalla stessa Unatras, bisogna tenersi stretto quanto di buono viene prodotto. Anche perché spesso è il frutto di una trattativa durata mesi, se non addirittura anni. E si sa che, quando l’acqua è stata a lungo agognata, quando finalmente si riesce a deglutirla, arriva al palato più buona che mai.

Stavolta a versarla è stato lo stesso ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, affermando che i decreti su marebonus e ferrobonus hanno passato l’esame di tutte le Direzioni generali competenti dell’Unione europea. Salvo poi aggiungere che, siccome questo sblocco arriva dopo un’attesa di 7-8 mesi, a questo punto lo stanziamento triennale di quasi 200 milioni inizialmente previsto per il 2016-2018, slitta al 2017-2019.

In ogni caso, la lettera della Commissione che dà il via libera al ferrobonus è in partenza, mentre quella sul marebonus subirà qualche ritardo, ma non viene messa in discussione la sostanza dei due incentivi, tant’è che Giancarlo Laguzzi, presidente di FerCargo, l’associazione delle imprese private che operano nel trasporto merci su ferro, ha criticato Bruxelles per i ritardi, ma ha rivolto un «plauso» allo staff ministeriale. «Anche grazie alla continua interazione con gli armatori», ha spiegato a Uomini e Trasporti Antonio Cancian (nella foto), presidente di Rete Autostrade Mediterranee (RAM), la società in house del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha lavorato ai provvedimenti, «abbiamo predisposto in tempi strettissimi, non solo le bozze dei due decreti, ma anche i documenti di accompagnamento per la notifica ufficiale alla Commissione». Alla fine, ha aggiunto Cancian «la linea adottata da Bruxelles ci ha dato ragione, superando anche alcuni timori, forse eccessivi, che hanno caratterizzato l’iter di questi provvedimenti, in particolare sulla loro conformità al diritto comunitario in tema di aiuti di Stato».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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