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16 dicembre, il trasporto aderisce allo sciopero generale. 17 dicembre, si fermano i porti

Filt CGIL e Uiltrasporti reputano opportuno essere vicini alle confederazioni nazionali con una partecipazione di 8 ore che serve a porre l’accento su alcuni comparti, a partire dalla logistica e dal trasporto aereo, che necessitano di urgenti riforme. Il 17 dicembre, invece, tutte le sigle (compresa Fit Cisl) indicano uno sciopero di 24 ore all’interno di tutti i porti italiani

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Saranno due giorni complicati il 16 e il 17 dicembre per il mondo legato al trasporto. Per due ragioni diverse. Il 16 dicembre, infatti, anche Filt CGIL e Uiltrasporti hanno aderito allo sciopero generale indetto dai sindacati confederali che durerà 8 ore. In particolare, il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, ribadisce come la «legge di bilancio non da risposte adeguate ai problemi fondamentali che sta vivendo in questo momento il mondo del lavoro» e quindi «non può essere considerata una legge di bilancio soddisfacente». Oltre alle lacune di ordine generale, però, legate a fisco, pensioni, politiche industriali, contrasto alla precarietà soprattutto tra i giovani e le donne, Tarlazzi lamenta il fatto che la mancanza di politiche industriali adeguate incide negativamente sul settore dei trasporti e dei servizi collegati. «Ci sono settori oggi in grande sofferenza – scrive in una nota – primo fra tutti il settore aereo, dove si rischia la perdita di migliaia di posti di lavoro, a questi lavoratori vanno date risposte e soluzioni urgenti e adeguate. Ma altrettanta attenzione va posta al trasporto pubblico locale, alla logistica, ai porti, all’igiene ambientale, settori che oggi più che mai hanno bisogno di riforme mirate e strutturate per il futuro».
Lo sciopero generale – che, come detto, durerà 8 ore – coinvolgerà tutti i settori rappresentati dai sindacati e prevede anche la presenza nelle piazze con forme che saranno meglio comunicate in seguito.

17 dicembre, sciopero di 24 ore nei porti
Nel frattempo, tutte le organizzazioni sindacali (quindi anche Fit-Cisl) hanno indetto un altro sciopero di 24 ore il prossimo 17 dicembre di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei porti. A darne notizia i segretari generali di Filt-Cgil Stefano Malorgio, Fit-Cisl Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti Claudio Tarlazzi spiegando che «nonostante l’interlocuzione aperta con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile in merito alle nostre proposte, sui porti il Governo sta andando in direzione decisamente opposta alle nostre richieste, non favorendo affatto il settore».
Più precisamente i tre i tre segretari sottolineano che rispetto ai porti, malgrado un dialogo aperto con il Mims, tutto funziona «come se l’interlocuzione non fosse tuttora in corso», nel senso che «sono giunti interventi normativi che stanno andando nella direzione opposta a quella delle nostre richieste, a sostegno all’intera catena produttiva portuale. Il rischio è quello di indebolire il sistema portuale italiano, accumulando nuovi ritardi e senza alcuna elaborazione di un piano strategico per un rilancio concreto della portualità del Paese».
“Questa prima azione di sciopero – concludono Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi – è dunque la logica conseguenza di una tale miopia. Ci auguriamo un immediato ripensamento da parte del Governo o non potranno che seguire altre proteste».

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La redazione di Uomini e Trasporti

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