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TAV Torino-Lione, completati i primi 9 km del tunnel di base. L’86% degli italiani favorevoli all’opera

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I primi 9 km del tunnel di base della Torino-Lione sono realtà. La fresa “Federica” ha abbattuto oggi l’ultima parete di roccia e ha completato il primo tratto dell’infrastruttura ferroviaria europea.Si tratta della prima parte di galleria alla base del Moncenisio, che trasformerà l’attuale linea di montagna in una ferrovia di pianura. La talpa, che era partita da Saint-Martin-la-Porte nell’estate 2016, ha scavato la prima parte della galleria sud del tunnel di 57,5 km, arrivando nella grande camera ai piedi della discenderia di La Praz (una galleria di 2.480 m, completata nel 2009). In quel sito Federica verrà smontata.

Nonostante la complessità geologica del terreno, caratterizzato dalla presenza di carbone e acqua,il tunnel è stato realizzato nei tempi, nel rispetto del budget e senza gravi imprevisti. È il primo tratto della galleria in cui passeranno i treni passeggeri e merci in direzione Francia, a partire dal 2030.

La cerimonia di caduta del diaframma si è svolta alla presenza di Philippe Chantraine, rappresentante della DG Move della Commissione Europea, del neoministro dei trasporti francese Jean-Baptiste Djebbari  e di esponenti istituzionali dei due Paesi. A fare gli onori di casa Hubert du Mesnil e Mario Virano, rispettivamente presidente e direttore generale di TELT-Tunnel Euralpin Lyon Turin, promotore pubblico binazionale  per la  sezione transfrontaliera della linea, partecipato al 50% dallo Stato francese e dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Come da tradizione nei lavori in sotterraneo, gli operai a bordo della fresa proveniente da SMLP hanno attraversato per primi la roccia perforata, accolti dagli ospiti che hanno atteso dall’altra parte. Simbolicamente, i minatori hanno passato il testimone a un giovane collega che continuerà a lavorare alla prosecuzione del tunnel di base.

I lavoratori fanno parte del raggruppamento di imprese che si è aggiudicata la gara per il primo lotto di lavori (del valore di circa 390 milioni di euro), composto da Spie Batignolles TPCI, Eiffage TP, Ghella, CMC, Cogeis, Sotrabas e dai professionisti della Direzione lavori affidata a Egis e Alpina.

Sotto le bandiere di Italia, Francia e UE, oltre 450 lavoratori hanno fatto avanzare l’opera, scavando 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il personale è composto in prevalenza di italiani e francesi. La Torino-Lione risulta il terzo datore di lavoro del territorio e, in vista dell’avanzamento dei cantieri lato Francia, sono previsti oltre 2.000 posti di lavoro diretti. La tecnologia messa in campo e la straordinarietà dell’opera hanno attirato, nel periodo di attività del cantiere, oltre 3000 visitatori, tra istituzioni, associazioni, studenti e cittadini e lee testate da tutto il mondo.

I lavori per la grande opera europea sono oggi al 18% del totale e nei prossimi mesi sono previsti nuovi avanzamenti. Dopo questa prima fresa arrivata al traguardo, altre 7 saranno attive in seguito all’assegnazione delle gare d’appalto per i restanti 4 lotti, le cui procedure sono state avviate nel corso dell’anno. Nel frattempo sono attivi 4 cantieri: a Saint-Martin-La-Porte (Francia) dove, per ragioni geologiche, prosegue lo scavo in tradizionale; a Saint-Jean-de-Maurienne (Francia) per la stazione provvisoria, che in seguito diventerà il nuovo hub multimodale con la stazione internazionale; a Saint-Julien-de-Montdenis (Francia), per la galleria artificiale che sarà l’entrata del tunnel di base; infine a Chiomonte (Italia) che si prepara ad aprire i lavori per il tunnel di base sul lato italiano.

Sondaggio favorevole all’opera – Nel corso dell’evento a La Praz, è stato presentato il sondaggio demoscopico sulla percezione della Torino-Lione. Realizzato in Francia e in Italia da BVA e Doxa, lo studio rivela che l’opera beneficia dell’approvazione di una vasta maggioranza dell’opinione pubblica. In un contesto in cui il sostegno al trasporto ferroviario è plebiscitario (oltre il 95% degli intervistati in Francia e oltre l’87% in Italia si dice favorevole allo sviluppo in Europa del trasporto di merci su treno anziché su gomma), alla grande infrastruttura europea in corso di realizzazione sono favorevoli persone di tutte le fasce d’età e categorie sociali, nonché di tutti i bacini elettorali, in Francia (93%) e in Italia (86%). L’utilità e la necessità costituiscono la base del consenso al progetto che, nei territori attraversati, è percepito come ampiamente vantaggioso dagli abitanti; la “riduzione del traffico dei camion” è l’argomentazione più largamente condivisa. La percezione positiva degli intervistati ha però ragioni diverse in Francia e in Italia: Oltralpe dominano le considerazioni di natura ecologica (lotta al riscaldamento climatico e all’inquinamento dell’aria); nella Penisola prevalgono le percezioni sull’interesse economico e sociale (miglioramento delle infrastrutture e delle condizioni di mobilità, creazione di posti di lavoro e così via). L’indagine afferma che l’opera è contestata soltanto da una “minoranza attiva” della Val di Susa, dove le opinioni degli oppositori si basano essenzialmente sui costi del progetto e sul timore di una distruzione del tenore di vita e dell’ambiente locale. Significativo che il sondaggio rilevi però che anche in Valle di Susa la maggioranza dei cittadini sia favorevole all’opera (54%), mentre in Maurienne questo dato sale al 77%. Tra gli altri elementi evidenziati dal sondaggio c’è infine l’ampia conoscenza da parte degli italiani dello stato di avanzamento del cantiere sul versante francese e che le polemiche non hanno avuto particolari ripercussioni sulla percezione del progetto.

 

Foto: Caroline_MOUREAUX

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