Carminius: è questo il nome dell’operazione che ha permesso di individuare nella zona di Torino un’associazione di tipo mafioso utilizzata per riciclare nell’autotrasporto merci denaro di illecita provenienza. Un’operazione di vasta scala, che ha coinvolto per sette lunghi anni, i finanzieri del comando provinciale di Torinoe del servizio centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, insieme ai carabinieri del Ros, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia. In totale, si contano più di 400 militari.
La Dia, in seguito all’ordinanza del tribunale, ha emesso 17 misure di custodia cautelare nei confronti di altrettanti imputati residenti tra Torino e Vibo Valentia e ha confiscato l’intero capitale di una società di trasporto merci su gomma di proprietà di Giuseppe Sgrò – ritenuto esponente della famiglia di ‘ndrangheta Sgrò – Sciglitano – accusato appunto di aver reinvestito del denaro di provenienza illecita nel trasporto merci. Nei beni posti sotto sequestro figurano anche molti trattori e semirimorchi. Secondo gli investigatori, Sgrò, spalleggiato dalle famiglie Raso di Cittanova e Dominello, avrebbe avuto un raggio di azione che andava da Vercelli a Biella.
La Corte d’Appello di Torino aveva già condannato Sgrò a 7 anni di reclusione per associazione mafiosa. Non solo, il Tribunale ha rincarato la dose attraverso l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per i prossimi tre anni.