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Indagato per omicidio colposo l’autista dell’autocisterna esplosa nel reatino

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Omicidio colposo. È questa l’accusa su cui la procura di Rieti sta indagando per capire se il comportamento di tre persone abbia in qualche modo causato (seppure non volontariamente) l’esplosione dell’autocisterna avvenuta mercoledì scorso nell’area di servizio sulla via Salaria a Borgo Quinzio, in provincia di Rieti, causando la morte di due persone e il ferimento di 23. Tra le tre persone indagate, oltre al gestore dell’area e di un suo dipendente, figura pure l’autista di 45 anni del camion che stava scaricando GPL nell’area. Intervistato da fanpage.it ha dichiarato di «aver fatto tutto come sempre, come in ogni operazione» e di non essersi accorto di nulla di anormale. Tanto che, con i tubi ancora collegati ma spenti, è entrato nel bar per prendersi un caffè e poi, uscendo, ha «visto la nebbiolina di gas alzarsi e ho sentito il sibilo ma avevo terminato tutte le operazioni, non capisco cosa sia successo».

In ogni caso, come ha spiegato il procuratore capo di Rieti, Lina Cusano, l’iscrizione nel registro degli indagati è necessaria «per lo svolgimento di attività irrepetibili». Nel materiale consegnato alla procura dai carabinieri – ha spiegato ancora il procuratore, figurano diversi filmati realizzate da persone a bordo di un pullman pochi minuti prima dell’esplosione. E si intuisce quindi che le conseguenze sarebbero potute essere molto più dolorose proprio perché, malgrado tra l’innesco dell’incendio e l’esplosione vera e propria sarebbe intercorso un lasso di tempo di quasi un’ora. Un tempo che avrebbe dovuto consigliare la chiusura della strada per evitare il transito veicolare e quindi l’esposizione al rischio di tante persone. E non è detto che questo filone di indagine non porti al coinvolgimento nell’inchiesta di altre persone.

Nel frattempo si è provveduto anche a effettuare l’autopsia sulle due vittime, che – lo ricordiamo – sono il vigile del fuoco di Rieti, Stefano Colasanti, 50 anni, peraltro di passaggio nella zona e rimasto coinvolto per puro spirito di abnegazione, e Andrea Maggi, 38 anni, che stava transitando in prossimità dell’area a bordo della sua vettura.

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