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Incidente Bologna: la testimonianza del camionista tamponato

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“L’ho visto arrivare dallo specchietto retrovisore del camion. Volevo fermarlo con gli occhi…” sono le parole di Antonio Verdicchio, il camionista che lunedì scorso, mentre stava trasportando solventi per conto dell’azienda di trasporti De Lucia di Belluno è stato travolto dalla cisterna carica di gpl. Una frattura al setto nasale, qualche bruciatura, 20 giorni di prognosi e tanto spavento, è quanto si porta a casa il 45enne autotrasportatore di Maddaloni (Caserta), dimesso dall’ospedale per raggiungere casa dove ad attenderlo c’è la moglie con i tre figli.

L’uomo racconta di quei momenti in cui, resosi conto di quanto stava per accadere, si è sganciato la cintura di sicurezza ed è sceso dal mezzo per scappare gridando a tutti i presenti, compreso il romeno autista della bisarca che era davanti a lui, di allontanarsi il più velocemente possibile. “Sono 27 anni che faccio questo l’autista, non un giorno. So come funziona”. Nell’area c’erano molte persone, tra cui anche i primi soccorritori a cui Antonio ha gridato di non avvicinarsi troppo perché di lì a poco sarebbe scoppiato tutto. Antonio aveva visto che cosa stava trasportando il camion e aveva ben chiaro quanto sarebbe accaduto. 8 minuti e la cisterna è esplosa.

Antonio ha anche postato un breve video su Facebook per tranquilizzare gli amici: «Ragazzi tutto a posto, sono un po’ acciaccato ma tutto bene. Grazie a tutti – ha detto, scherzando – il lupo è ferito ma non è morto».

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