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Danilo Toninelli (M5S) nuovo ministro dei Trasporti

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Danilo Toninelli è il nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il nuovo capo del dicastero, nato a Soresina (Cremona) il 2 agosto 1974, è esponente del Movimento 5 Stelle e ha battuto sul filo di lana sia la concorrenza leghista (e in particolare Stefano Candiani) sia quella interna espressa da Laura Castelli.
Sempre considerato un fedelissimo di Di Maio e di Casaleggio, nella riunione dei Pentastellati della sera del 30 maggio aveva manifestato un qualche malumore, giustificandolo con il fatto di essere stato escluso dalle trattative degli ultimi giorni e di apprendere le notizie sulla difficile formazione del governo soltanto dai quotidiani. Fatto sta che, dopo questa presa di posizione, Toninelli, forte di un’esperienza come vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera nella precedente legislatura, si ritrova domani, 1° giugno alle 16, a giurare come ministro guida del dicastero di piazza di Porta Pia

Il nuovo ministro dei Trasporti ha frequentato il liceo scientifico prima di iscriversi a Brescia alla facoltà di giurisprudenza, laureandosi nel 1999. Vanta anche un passato, fino al 2001, da ufficiale di complemento nei Carabinieri  e poi per una decina di anni come ispettore tecnico assicurativo. È sposato e ha due figli. 
Oltre che agli Affari costituzionali, il nuovo ministro, da sempre uomo delle riforme del movimento, è stato a fine del 2013, appena entrato in Parlamento, primo firmatario di una proposta di legge elettorale grillina, il cosiddetto “Democratellum”, basato su un proporzionale corretto con preferenze e doppio sbarramento.

Alle ultime elezioni del 4 marzo 2018 era stato eletto in quota proporzionale al Senato della Repubblica. E qui era stato nominato capogruppo.

Il suo ortodossismo nel movimento 5 Stelle è confermato dal suo post su Facebook che, malgrado scritto mentre il difficile parto del governo volgeva al termine, era concentrato – come tante volte ha fatto in passato – nella difesa di Virginia Raggi in relazione alle buche messe sotto accusa dal Giro d’Italia.

Toninelli al mondo delle infrastrutture fino a oggi non si è mai interessato e, a dire il vero anche il programma di governo (che abbiamo pubblicato nei giorni scorsi) in materia era abbastanza povero. Anche se sono proprio le Grandi Opere uno dei temi che più distanzano Leghisti e Pentastellati, i primi più aperti e favorevoli, i secondi tendenzialmente contrari. Contrarietà espressa più volte, per esempio, a proposito della Torino-Lione.

Un ultimo dettaglio: quando il professor Conte, presidente del Consiglio incaricato, si era presentato domenica scorsa dal presidente Mattarella per sciogliere la riserva, nella sua lista dei ministri la casella delle Infrastrutture e dei Trasporti era coperta dalla Lega. Adesso, invece, dopo il gioco di compensazione avvenuta per compensare lo spostamento di Paolo Savona dall’Economia agli Affari Europei, il movimento 5 Stelle prende in quota il ministero. Per quale ragione lo capiremo nei prossimi giorni.

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