Due marchi storici della refrigerazione mobile italiana si riuniscono sotto la proprietà. Per la precisione è Indel B, storica società di Sant’Agata Feltria (Rimini) di proprietà della famiglia Berloni e quotata dallo scorso maggio all’MTA di Borsa Italiana, ad acquisire per 31,4 milioni di euro il 100% di Autoclima, azienda di Cambiano (Torino) di proprietà dal 1993 di un’altra celebre famiglia italiana, la Ferrero di Alba. Due famiglie che avevano già collaborato per 12 anni sullo sviluppo della linea comune di condizionatori da stazionamento. Un’esperienza che, come ha sottolineato Antonio Berloni, «non può che apportare, oggi che entrambe rientrano nello stesso gruppo imprenditoriale, una ancora migliore sinergia tra i marchi, un maggiore prestigio e una importante crescita di entrambe sul mercato globale».
D’altra parte già oggi Indel B è a capo di un gruppo attivo nella produzione di sistemi di refrigerazione per i mercati automotive, hospitality e leisure time (nautica da diporto e recreational vehicles) presente su diversi mercati internazionali, ma con Autoclima – come ha sottolineato il CEO Luca Bora – riesce ad aumentare la propria presenza in Europa, a «entrare in nuovi segmenti di mercato e ad ampliare l’offerta della gamma prodotto pur rimanendo focalizzati nel mobile cooling e mobile air conditioning». Più precisamente la società piemontese copre i settori bus, minibus, rail & metro e veicoli speciali, quando invece Indel B è maggiormente orientata sul truck, Marine e Recreational Vehicles.
Autoclima ha chiuso il 2016 con un fatturato di circa 29 milioni di euro e una significativa redditività, frutto di un EBITDA di 3,6 milioni e un utile netto di circa 1,8 milioni. Autoclima possiede anche una partecipazione pari al 50% nella società Clima Motive, già partecipata al 45% da Indel B e il 100% di Autoclima Deutschland Gmbh.
Alla guida di Autoclima rimane l’attuale amministratore delegato Giorgio Moffa, il quale si è detto soddisfatto, oltre che per la sua ricoferma, anche perché «Indel B è la soluzione che Autoclima rincorreva da tempo per fronteggiare i mercati internazionali e per integrare al meglio le rispettive potenzialità produttive».