Ancora un attentato terroristico e ancora una volta il camion usato come arma di morte. Stavolta siamo in Svezia, nel pieno centro di Stoccolma, dove un camion è stato lanciato contro la folla in pieno centro. Da quanto riferiscono gli organi di informazione scandinava ci sarebbero almeno cinque morti, ma il bilancio è ovviamente provvisorio. Qualcuno ha parlato anche di colpi di arma da fuoco uditi nella zona e in aree vicine.
La polizia lo ritiene inequivocabilmente un attentato terroristico “deliberato”.
L’interrogativo che subito è sorto riguarda il modo con cui l’attentatore sia riuscito a entrare in un’area in cui l’accesso è fisicamente impedito ai veicoli, oltre che controllato. Da quanto è stato ricostruito dal quotidiano Aftonbladet, il camion è di proprietà di un’azienda produttrice di birra, la Spendrups. E di conseguenza stava effettuando una normale distribuzione ai negozi e ai ristoranti della zona. Anzi, di più. Il camion si sarebbe fermato a consegnare alcuni cartoni di birra presso il ristorante Caliente parcheggiando lungo la strada. Senonché quando l’autista del veicolo è venuto fuori dopo la consegna non ha trovato più il veicolo. Ciò significa che per effettuare l’attentato stavolta l’organizzatore è andato direttamente a trafugare il camion quando era già all’interno di un’area pedonale, così da aggirare ogni possibile controllo.
Peraltro da quanto riferiscono gli organi di informazione svedesi, la polizia sarebbe stata contattata via telefono dallo stesso attentatore mentre era alla guida. Ma su questo particolare non ci sono ancora dettagli chiari, che spieghino la ragione di tale gesto.
Insomma, un’altra modalità operativa finora sconosciuta, visto che nei precedenti attentati solitamente il camion veniva noleggiato. Ma a quel punto aveva il doppio problema di riuscire ad accedere in aree pedonali spesso presidiate e anche di presentare una patente di guida adeguata al veicolo. Documento di cui sono spesso sprovvisti gli attentatori.
Tutti gli organi di informazione, poi, hanno sottolineato come Drottninggaten, vale a dire la zona teatro dell’attentato, sia esattamente la stessa in cui l’11 dicembre 2010 furono fatte esplodere due autobombe. Per la Svezia fu un momento quasi storico, in quanto era il primo attentato suicida all’interno della regione scandinava. Oggi, purtroppo, c’è stato il bis.