Il tempo delle autostrade viaggianti sembra essere giunto al termine. Dopo l’annuncio della chiusura del collegamento Orbassano-Aiton tra Italia e Francia, arriva la doccia fredda dalla Svizzera: la Rola che collega dalla fine degli anni Sessanta, Friburgo a Novara chiuderà alla fine del 2025, con tre anni in anticipo rispetto a quando già stabilito dal Parlamento Federale Svizzero che aveva previsto la cessazione delle attività entro la fine del 2028. Anche questo collegamento, pensato per attraversare le Alpi con una modalità sostenibile per l’ambiente e in tutta tranquillità e relax per gli autisti (come dice il video promozionale che ancora campeggia sul sito istituzionale) si piega a ragioni economiche, determinate dalle “difficoltà crescenti del trasporto combinato in Europa e alla fragilità dell’infrastruttura in Germania dovuta ai tanti cantieri”.
Lo annuncia un comunicato di RAIpin SA, la società costituita nel 2001 da BLS, Hupac e SBB per gestire il collegamento in attesa del completamento della NFTA che, con le tre gallerie di base (Lötschberg, Gottardo e Ceneri), consente il trasporto non accompagnato di semirimorchi e container su lunghe distanze. “Nonostante le indennità finanziarie della Confederazione – si legge nella nota di RAIpin SA – la domanda stabile e un buon tasso di occupazione dell’80%, l’esercizio dell’«Autostrada Viaggiante» (Rola) non è più sostenibile dal punto di vista economico”. La situazione della Rola, secondo la società svizzera, riflette le difficoltà dell’intero settore del trasporto combinato transalpino su rotaia dovute alla persistente fragilità dell’infrastruttura ferroviaria in Germania, che incide negativamente sull’affidabilità del servizio. “RAlpin aveva confidato in un miglioramento delle condizioni quadro nei prossimi anni – si legge nella nota – che avrebbe potuto aprire la strada a nuove soluzioni sostenibili a favore del trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia. Per raggiungere questo obiettivo, saranno tuttavia indispensabili misure di sostegno a livello politico”.
La lenta agonia: cantieri ed eventi imprevisti riducono il traffico
Già nel 2024, circa il 10% dei treni è stato soppresso a causa della pianificazione dei cantieri e di altri eventi imprevisti, generando un risultato negativo di circa 2,2 milioni di CHF. Nel primo trimestre del 2025 la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata: a causa dei lavori sulla rete, sono circolati il 20% di treni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fronte dei 1.018 treni operativi nel primo trimestre 2024, nel 2025 se ne sono contati solo 794.
Anche RAIpin sarà liquidata
Così, nonostante la decisione presa due anni fa dal Parlamento federale di prorogare per l’ultima volta il sostegno finanziario alla Rola, prevedendone la cessazione entro la fine del 2028, RAIpin ha preso la decisione di staccare il servizio a fine 2025 “alla luce del mutato contesto operativo e dell’assenza di segnali di miglioramento” visto che la stessa società non reputa più “possibile gestire il servizio in modo economicamente sostenibile”. Il comunicato avverte che “i tre azionisti di RAlpin – BLS, FFS e Hupac – hanno confermato la loro disponibilità a garantire il finanziamento del servizio fino a tale data, per consentire una cessazione ordinata delle attività e adempiere agli impegni aziendali” come, per esempio, trovare un’altra collocazione ai 16 addetti che lavorano nella società, destinata ad essere sciolta una volta cessato il servizio.
Aumenta l’indennità media per autocarro fino a dicembre
Nel frattempo, però, è stato deciso un aumento del contributo medio che la Confederazione dispone per ogni autocarro trasportato fino alla cessazione definitiva della Rola. RAIpin ha infatti chiesto di ricevere nell’esercizio 2025 tutti i fondi stanziati per promuovere l’uso della Rola, ovvero 20 milioni di CHF che in pratica permetterà di elevare l’indennità media per invio sarà al massimo di 320 franchi, invece dei 280 franchi originariamente previsti.
Il rischio che il traffico torni sulla strada
Secondo le previsioni effettuate dalla società di gestione della ferrovia, l’autostrada viaggiante in questi anni ha creato le condizioni per trasferire su rotaia fino a fino a 80.000 autocarri all’anno nel traffico combinato accompagnato attraverso le Alpi, nonostante l’aumento dei costi legati all’infrastruttura ferroviaria, all’energia, ai terminal e alla trazione. Questo volume rappresenta circa il 7% del traffico combinato transalpino svizzero. Ora il rischio è che – almeno inizialmente – questo traffico possa essere dirottato sulla strada, almeno in attesa della riconversione dei semirimorchi gruabili.