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Tempi di attesa al carico: si cambia. Ok dal Consiglio dei ministri al DL Infrastrutture

Passa nel testo licenziato da Palazzo Chigi la riduzione della franchigia per le attese al carico e scarico, mentre aumenta la tariffa oraria che arriva a 100 euro all’ora. Tra le altre novità, la possibilità di ricorrere all’Antitrust contro lo sforamento dei tempi di pagamento, mentre viene sottolineata la possibilità dell’autista di assicurarsi che la merce sia caricata a regola d’arte. Come anticipato da Uomini e Trasporti nei giorni scorsi il testo stanzia 12 milioni di euro a favore della categoria, ma per ora non c’è notizia del fondo da 600 milioni promesso dal Governo per il rinnovo del parco mezzi

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E’ arrivato nel Consiglio dei ministri di oggi il via libera al Decreto Infrastrutture che contiene come anticipato da Uomini e Trasporti, le norme a favore dell’autotrasporto con importanti novità sui tempi di attesa al carico e scarico e sui tempi di pagamento. Il DL “Misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e alla partecipazione all’Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti” entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dovrà affrontare l’iter parlamentare per la conversione in legge entro 60 giorni

“Il nuovo Dl Infrastrutture approvato dal Consiglio dei Ministri segna un passo importante a sostegno del settore dell’autotrasporto – ha dichiarato Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture – Dopo un lungo e costruttivo confronto con le associazioni di categoria, il Governo interviene con misure concrete che vanno nella direzione della giustizia, dell’equità contrattuale e del rilancio operativo del comparto. L’autotrasporto non viene lasciato solo: lo Stato c’è, e continuerà a garantire ascolto, sostegno e interventi mirati per rafforzarne il ruolo strategico nel sistema produttivo nazionale”. 

Così cambia l’attesa

Tra le misure più impattanti sulla categoria, compaiono le modifiche alla disciplina sui tempi di attesa al carico. In primis, viene ridotto il tempo di franchigia da 2 ore a 90 minuti, dopo i quali scatterà il pagamento di 100 euro per ora di attesa, al posto degli attuali 40 euro. Un’importante novità è la responsabilità in solido tra committente e caricatore nel pagamento dell’indennizzo, inoltre l’attesa del mezzo potrà essere documentata da strumenti digitali, come il tachigrafo per esempio. Infine, il testo specifica che l’autista può richiedere di assistere al caricamento del mezzo: “Fermo restando che le operazioni di scarico possono essere svolte anche in assenza del conducente, è sempre assicurata al medesimo conducente la possibilità di essere presente e di visionare la regolarità delle operazioni di carico, con particolare riguardo alla sistemazione del medesimo sui veicoli”. 

Antitrust sui ritardi nei pagamenti

Novità anche per i tempi di pagamento. Il creditore può rivolgersi direttamente all’Autorità garante del mercato, oppure indirettamente passando attraverso l’Albo degli autotrasportatori che, ricevendo una segnalazione, è tenuto a richiedere l’intervento dell’Antitrust. 

12 milioni in due anni

“E’ autorizzata la spesa di 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026” si legge nel testo che, come promesso durante le trattative tra associazioni e Governo, stanzia le risorse a favore dell’autotrasporto che erano state sottratte nell’ultima legge di bilancio rispetto ai 240 milioni di risorse strutturali. “Abbiamo stanziato 12 milioni di euro in due anni – ricorda anche Rixi – per favorire il rinnovo del parco veicolare, contribuendo così a rendere il trasporto su gomma più sicuro e sostenibile. Si tratta di misure che danno seguito a precisi impegni politici e istituzionali”. Manca ora all’appello l’ultimo impegno istituzionale preso direttamente da Matteo Salvini durante un’audizione pubblica in Parlamento, ovvero la costituzione di un fondo speciale di 600 milioni di euro per provare veramente a rinnovare il parco mezzi in circolazione, ormai vetusto. 

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