Più difficile perdere l’onorabilità per un’azienda di autotrasporto. Il diritto all’esercizio della professione viene meno se l’azienda è destinataria di una comunicazione antimafia interdittiva e non più, come previsto dalla normativa vigente, se “sia stata oggetto di un’informativa antimafia interdittiva”. E’ il contenuto di un emendamento proposto dal Governo e approvato ieri nell’ambito nell’esame del Decreto infrastrutture in corso nelle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera in sede referente. Le votazioni di altri emendamenti sono in calendario per lunedì 7 luglio, dopodiché il provvedimento è atteso mercoledì 9 luglio nell’aula di Montecitorio dove il Governo porrà la fiducia.
Cambia l’antimafia per l’autotrasporto
L’emendamento approvato ieri, molto contestato dalle opposizioni, allenta di fatto i controlli antimafia nelle aziende di autotrasporto prevedendo la perdita uno dei tre requisiti fondamentali per operare, ovvero l’onorabilità, solo in uno step successivo di eventuali controlli antimafia, ovvero in presenza di una comunicazione, ovvero un atto formale che attesta la sussistenza o meno di cause di esclusione (decadenza, sospensione, divieto) previste dalla legge per contratti, concessioni o autorizzazioni, mentre attualmente è sufficiente un’informativa che riguarda uno step precedente basato sulla valutazione del Prefetto. “Il governo allenta i controlli antimafia nell’autotrasporto – ha detto il deputato AVS Angelo Bonelli – Con mio grande sconcerto, il governo ha presentato e la Commissione ha approvato un emendamento al che disapplica l’art. 88 del Codice Antimafia per il settore dell’autotrasporto”. Il portavoce di Europa Verde ha aggiunto: “Nel Sud, e non solo, il settore dell’autotrasporto, specialmente nella movimentazione terra, è oggetto di grande interesse da parte della criminalità organizzata. L’emendamento 4.013 prevede di restringere, per il settore dell’autotrasporto, la platea dei soggetti ai quali non debba essere rilasciata la certificazione antimafia, limitandola a chi sia colpito da “comunicazione” interdittiva prefettizia e non più da “informazione” interdittiva prefettizia. Si allentano così le maglie dell’antimafia, proprio in un momento in cui, con i cantieri del PNRR e quelli futuri del Ponte sullo Stretto, la mafia cercherà di controllare gli appalti pubblici”, conclude.
Al via il censimento degli autovelox
Via libera anche a un altro emendamento proposto da Elena Maccanti, capogruppo della Lega, sul censimento degli autovelox che non potranno più entrare in funzione se i Comuni non invieranno al ministero delle Infrastrutture le informazioni relative ai dispositivi presenti sul proprio territorio. Il provvedimento, in realtà, trasforma in legge l’iniziativa del ministero di Porta Pia di censire tutti gli autovelox in funzione in Italia per poi procedere a mettere ordine in tema di omologazioni.