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Morelli (Anita): “Ecosistema digitale e integrato per la logistica, anche per rinsaldare i rapporti tra vettori e committenza”

E’ questa l’indicazione decisa che Riccardo Morelli ha portato all’Assemblea annuale dell’associazione aderente a Confindustria che si è aperta ieri a Gubbio. Il presidente ha chiesto standard digitali per il DDT e sistemi integrati con la PA per la verifica dei fornitori e sub-vettori. Passi fondamentali che aiuterebbero anche a rinsaldare il rapporto con la committenza e fluidificare tutta la filiera. Molte speranze per colpare il gap digitale del settore sono riposte nel bando LogIN Business i cui termini per le domande sono chiusi dal 17 settembre scorso

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Migliorare le relazioni tra committenza e autotrasporto, puntare sulla trasformazione digitale nella quale “il settore è rimasto indietro per diverse ragioni” con due passi fondamentali e prioritari: definire standard nazionali per la digitalizzazione del documento di trasporto (DDT) e adottare sistemi di monitoraggio efficaci per la verifica dei fornitori, con l’obiettivo di costruire un ecosistema integrato che permetta lo scambio documentale digitale all’interno della filiera e favorisca il dialogo tra vettori e committenza. Con queste due priorità il presidente di Anita, Riccardo Morelli, ha aperto l’assemblea annuale dell’associazione confindustriale ieri a Gubbio durante la quale sono intervenuti con messaggi di saluto il vicepresidente della Commissione Ue, Raffaele Fitto e il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Quest’anno l’incontro, che prosegue anche oggi in forma privata, ha indagato gli effetti delle tecnologie e dell’AI sulla logistica e sulle trasformazioni sociali legate al lavoro, oltre che la digitalizzazione del comparto, all’indomani della chiusura dei termini per le domande di adesione al bando LogIN Business che ha stanziato 157 milioni derivanti dal Pnrr a favore dell’implementazione digitale.

Salto competitivo e nuovo rapporto con la committenza

Morelli ha chiesto un salto competitivo per il settore chiamato a superare diverse criticità ormai croniche come “la polverizzazione del mercato, la complessità della filiera – ha detto – l’assenza di fondi pubblici dedicati all’innovazione del settore che hanno in parte frenato la digitalizzazione”. Anita punta molto sui risultati del bando LogIN Business sul quale pende la spada di Damocle del target imposto dall’Ue sul raggiungimento di almeno 8.350 aziende. “Ora è necessario – è il messaggio lanciato da Morelli – salvaguardare le aspettative di tutte le imprese che hanno partecipato al bando, presentando la domanda di contributo”. Tra le preoccupazioni dell’associazione anche il rapporto tra vettori e committenza. A questo proposito Morelli ha chiesto “un maggiore coordinamento tra i diversi soggetti della filiera” denunciando che “I tempi di attesa dei veicoli al carico e allo scarico delle merci sono ancora eccessivi”, citando le novità in tema di soste introdotte dal Decreto Infrastrutture con l’aumento degli indennizzi che, secondo Anita, devono rappresentare “un’eccezione”, e spingere verso una “diversa interazione dei rapporti committente/vettore, così da risolvere a monte il problema e dunque riportare alla normalità i tempi di attesa”. Sul tema è tornato anche Leopoldo Destro, Delegato di Confindustria per la logistica e il trasporto (nella foto sotto). Intervenuto all’assemblea di Anita, ha annunciato però un correttivo alle norme che regolano le attese, approvate con il Decreto legge. “Il Dl Infrastrutture – ha detto Destro – è penalizzante per i committenti, crea barriere e non ponti con i vettori perché impone solo multe e aggravi. Ci auguriamo, che come abbiamo chiesto, che vengano fatti dei correttivi”. 

Documento di trasporto digitale e sistema integrato

Sono due le proposte sul fronte digitale che Morelli ha individuato come prioritarie. “Per favorire l’integrazione della supply chain, occorre digitalizzare il DDT  – ha detto – che ancora oggi rimane per lo più cartaceo”. Il presidente di Anita ha indicato l’esperienza della eCMR come una possibile strada da seguire anche su questo fronte. Un altro ambito meritevole – secondo Anita – è “un sistema che a livello centrale riesca ad integrare i portali di gestione dei fornitori con gli enti, come l’Albo, in possesso di informazione affidabili su fornitori e sub-vettori”. Nella relazione è tracciata anche la strada “sono proposte – dice Morelli – che possono innestarsi tra i servizi della Piattaforma Logistica Nazionale”. Il Presidente si è poi soffermato sull’Intelligenza Artificiale Generativa, ribadendo che “le applicazioni di IA dovranno affiancare l’uomo nello svolgimento delle attività aziendali: è importante che le aziende informino e coinvolgano in modo adeguato il personale che utilizzerà l’intelligenza artificiale per superare eventuali resistenze, curandone la formazione e l’acquisizione delle nuove competenze necessarie alla nascita di nuove figure professionali”. 

L’ era dell’AI nella logistica

Sul tema è intervenuto Marco Bentivogli, esperto di lavoro e intelligenza artificiale, con un focus sulle tecnologie digitali nel mondo del lavoro. “Cambia tutto – ha detto – L’impatto dell’Ai sul lavoro sarà travolgente. Vi saranno 3 effetti: la generazione di nuovi lavori, la sostituzione di vecchie professionalità e il terzo, che sarà il più importante, ovvero l’integrazione, il potenziamento la trasformazione di professioni esistenti che cambieranno radicalmente. Differentemente dal passato le professioni a più alto contenuto cognitivo sono le più esposte al cambiamento e questa novità sconvolge tutte le previsioni e necessita un grande lavoro di accompagnamento alla trasformazione”. Quindi, secondo Guido Perboli, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, l’azienda del futuro sarà “g-locale, connessa, digitale”. “Un’azienda che non innova da sola – ha detto – ma che cresce attraverso una rete di collaborazioni”. Alberto Tripi, Presidente di Almaviva e Special Advisor per l’Intelligenza Artificiale di Confindustria, ha chiarito il punto di vista del comparto produttivo nei confronti delle soluzioni Ai. “L’industria italiana utilizza già da anni l’AI – ha detto – ma se vogliamo accrescere la capacità competitiva del nostro Paese dobbiamo accelerarne urgentemente l’adozione in tutti gli ambiti”, mentre Mario Nobile, Direttore Generale di AGID, ha presentato il proprio intervento sugli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, ha illustrando l’impatto dell’Ai sulla PA e sulle aziende private con la possibilità di abbattere le barriere linguistiche, favorendo una maggiore inclusione e accessibilità. “Il cambiamento – ha sottolineato – più significativo riguarderà però i processi, che diventeranno più flessibili e maggiormente centrati sulle reali esigenze di persone e imprese. Sarà così possibile passare da un approccio reattivo a uno proattivo, ad esempio informando tempestivamente il cliente su eventuali variazioni nella consegna, senza attendere una sua richiesta”.

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