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Schmitz Cargobull, luci e ombre a bilancio: calano i numeri ma cresce il peso in Europa

Il bilancio 2024/25 dell'Elefante fotografa un anno in chiaroscuro. In calo la produzione (-6,5%), così come i ricavi (-10,2%) e l'utile consolidato (ridotto a circa un milione). Tuttavia, nonostante le difficoltà, la quota di mercato europea è salita al 25%, confermando il primato del costruttore tedesco

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Schmitz Cargobull tira le somme di un bilancio in calo, ma che ha comunque confermato il suo indiscusso primato europeo fra gli allestitori del vecchio continente. Un arretramento che riguarda anche il mercato italiano (si veda la tabella sotto), dove il colosso di Gotha ha chiuso l’estate con un secondo posto.

Produzione e fatturato in calo

Mercato attuale in Italia dei primi 10 allestitori. Totale 2025: 10.217 unità immatricolate, +9% sul 2024 a 9.375.

Ma torniamo ai dati principali. Il bilancio 2024/25 di Schmitz Cargobull, approvato dal Consiglio di Sorveglianza lo scorso 23 settembre, fotografa un anno segnato da sfide di mercato ma anche da scelte strategiche rivolte al futuro. In un contesto caratterizzato da investimenti ridotti, eccesso di capacità produttiva e pressioni sui costi, il gruppo di Horstmar ha registrato un calo della produzione del 6,5%, fermandosi a 42.353 unità rispetto alle 45.340 dell’anno precedente. Nonostante la flessione, l’azienda ha rafforzato la sua quota di mercato europea, salita al 25%, confermandosi leader del settore.

Il fatturato è sceso a 2,16 miliardi di euro (-10,2%), mentre l’utile consolidato si è ridotto a circa un milione di euro, penalizzato dall’aumento dei costi energetici, del personale e dalle nuove normative. Tuttavia, il management ha scelto di non ridurre gli investimenti, destinando oltre 73 milioni di euro a sviluppo prodotti, digitalizzazione, automazione e sostenibilità. «Il nostro obiettivo è fornire soluzioni affidabili ed economiche per aiutare i clienti a gestire attività redditizie», ha spiegato il presidente Andreas Schmitz.

Ma nessuno taglio agli investimenti

La strategia industriale passa soprattutto dal rafforzamento dello stabilimento di Vreden, dove sono previsti investimenti per oltre 50 milioni di euro. Un nuovo capannone automatizzato porterà la capacità a 40 semirimorchi refrigerati per turno, riducendo i tempi di produzione da 15 a 10 minuti e aumentando l’efficienza del 30%. Parallelamente, 13 milioni di euro saranno destinati all’ammodernamento delle linee di schiumatura.

Con la conclusione della Strategia 2025, Schmitz Cargobull guarda già al 2030. Il nuovo piano, basato sul motto «Gestione di una crescita redditizia. Insieme. Concentrati. Sostenibili», punta a rafforzare competitività e redditività, raggiungere ambiziosi obiettivi ESG e consolidare la posizione dell’azienda come partner di riferimento per le flotte europee e internazionali.

Obiettivo: consolidare la leadership

Un ruolo chiave avrà la cooperazione globale. Nel 2024/25 l’azienda ha ampliato le partnership: dal lancio europeo del leggero BERGERecotrailer, integrato con i servizi telematici del gruppo, fino alla collaborazione con Atlantis Global System per la catena del freddo e con GT Trailers per i cassoni centinati. Importante anche l’acquisizione, insieme al partner sudafricano GRW, della divisione cisterne di Van Hool.

Sul piano della governance, dal 1° aprile 2025 Ralph Kleideiter è entrato ufficialmente nel board come Chief Sales Officer, mentre il mandato del CTO Marnix Lannoije è stato prorogato per altri cinque anni. Inoltre, Bernhard Schmitz, azionista e membro del Consiglio di Famiglia, è stato accolto nel Consiglio di Sorveglianza. Schmitz Cargobull, con i suoi 6.400 dipendenti, affronta dunque una fase complessa ma con una rotta chiara: consolidare la leadership nel mercato europeo e investire in innovazione e sostenibilità per crescere in modo redditizio e duraturo.

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