Mangiare per fame o per stanchezza? È una differenza sottile, ma per chi lavora su un camion, con tante ore di guida sul groppone, le due cose rischiano di confondersi. Perché il sonno (o meglio, la sua mancanza) può influenzare direttamente non solo la concentrazione alla guida, ma anche il modo di mangiare e le abitudini alimentari. Parliamo di questo nel terzo episodio di «Un lavoro da fame – Storie di alimentazione e autisti», realizzato in collaborazione con Iveco, dove esploriamo il legame, spesso sottovalutato, tra sonno e alimentazione.
Siamo partiti, come nostra consuetudine, dalle testimonianze degli autisti e dai risultati di un sondaggio condotto sui nostri canali social: più di otto su dieci dichiarano di dormire meno di sei ore a notte. E non è un caso che, proprio tra chi riposa poco, il 38% ammetta di mangiare di più quando è stanco: la mancanza di sonno e l’aumento della fame «viaggiano insieme», creando un circolo vizioso difficile da spezzare. Ma perché accade? Come reagisce il corpo alla mancanza di riposo? E quali abitudini o scelte alimentari possono aiutare a mantenere un bilanciamento ottimale tra energia e concentrazione lungo la strada? A queste domande risponde la nutrizionista Eleonora Gorla, che ci ha fornisce un quadro chiaro di come il sonno influenzi ormoni, metabolismo e sensazioni di fame.
In chiusura di puntata, invece, un suggerimento culinario dello «chef logistico» Alberto Spinelli: una ricetta semplice, leggera e perfetta per chi cena tardi e vuole favorire il riposo senza appesantirsi.


