Dopo anni di trattative è arrivato l’accordo tra sindacati confederali e associazioni datoriali sugli importi che determinano il costo del lavoro nel settore. Il decreto (scaricabile qui), che è stato recepito e pubblicato dal ministero del Lavoro, sarà importantissimo per la composizione delle tariffe nell’offerta di servizi di logistica e autotrasporto nelle procedure di gara e negli appalti nel tentativo di contrastare la crescente illegalità nel settore. Le tariffe comprendono anche i costi per la formazione, la sicurezza sul lavoro e la previdenza. Il costo orario a partire da gennaio 2026 di un autista che guida un mezzo pesante oscilla da 29,90 euro all’ora, prevista per un lavoratore con esperienza (C3) assunto a tempo indeterminato su tratte brevi (39 ore settimanali) fino a 35,34 euro all’ora che è il riferimento per un autista con esperienza impiegato su tratte internazionali e assunto a tempo indeterminato. Inoltre, le tabelle contengono i riferimenti orari per il personale non viaggiante, per i driver e i rider con l’obiettivo primario di dare un punto di riferimento concreto nella definizione dei costi negli appalti e contrastare l’ondata di illegalità e sfruttamento dei lavoratori che sta interessando il settore, portato a galla dalle inchieste della Procura di Milano che hanno interessato grandi player della logistica, tra cui Amazon Transport, BRT, DHL, UPS e altri.
L’importanza delle tabelle per gli appalti nella logistica
Si tratta di un grande risultato, secondo la Filt Cgil, che arriva a un anno (quasi esatto) dal rinnovo del contratto nazionale di lavoro per l’autotrasporto e logistica, firmato il 6 dicembre 2024. “Le tabelle del costo del lavoro – sottolinea Andrea Gambacciani, coordinatore dipartimento merci e logistica della Filt-Cgil – sono uno strumento che rafforza ulteriormente i contenuti dell’articolo 42 del contratto per la tutela delle lavoratrici e lavoratori nel settore, in particolare negli appalti sia di logistica sia di trasporto. Vogliamo ringraziare il Ministero del Lavoro per l’impegno nella ricerca della conciliazione di tutte le parti sui contenuti delle tabelle. È questo un altro passo che contribuisce a cambiare la narrazione di questo settore rispetto a chi lo dipinge come poco propenso al cambiamento”.
Anche Legacoop ha sottolineato l’importanza del documento per arginare e combattere l’illegalità nel settore a favore delle realtà sane. “Si tratta di un provvedimento di grande rilievo per l’intero comparto della logistica e dei trasporti che, per la prima volta, dispone di un riferimento ufficiale e omogeneo, fortemente voluto dalle cooperative sane – ha detto Daniele Conti, Responsabile del Settore Trasporti e Logistica di Legacoop Produzione e Servizi – Ringraziamo il Ministero per il lavoro svolto e per l’attenzione dimostrata verso un settore strategico dell’economia”.
Un operaio a partire da 22,68 euro/h
Le tabelle prendono in considerazione anche il personale non viaggiante a partire dagli operai. Per ogni figura professionale è stato deciso il costo orario da gennaio 2025, con scatti a gennaio 2026, gennaio 2027 e giugno 2027, ovviamente indicati per livello di competenza e anzianità e diviso tra contratti a tempo determinato e indeterminato. L’impiego di un operaio da parte di un’azienda della logistica o dell’autotrasporto a partire da gennaio 2026 avrà un costo che oscilla da 22,68 euro/h per un livello 6 fino a 27,44 euro/h per un livello 3S con contratti a tempo indeterminato, poco più alte le tariffe per il tempo determinato. Questo non significa che l’operaio guadagnerà questa cifra per un’ora di lavoro, ma che l’azienda per mettere in campo un addetto con mansioni di operaio sostiene quel costo, nel quale viene computato ovviamente il salario del lavoratore, ma anche le spese per la formazione, la sicurezza sul lavoro e la previdenza sociale (Ebilog e Sanilog) che l’azienda sostiene per quel lavoratore. Una tariffa oraria che non può essere compressa in caso di aggiudicazione di un appalto o nella definizione di una base d’asta in procedure di gara.
Un impiegato può arrivare fino a 32,67 euro/h
E se l’operaio “costa” più di 22 euro all’ora, l’impiegato assunto a tempo indeterminato a gennaio 2026 può arrivare a costare fino a 32,67 euro all’ora se inquadrato a livello Q, mentre l’inquadramento base (livello 5) parte da 22,02 euro all’ora. I corrispettivi sono destinati ad aumentare, come abbiamo detto, se il contratto è a tempo determinato, oltre a scattare all’insù a gennaio e giugno 2027.
Oltre 30 euro all’ora per i driver
Per gli autisti impiegati nelle consegne dell’ultimo miglio alla guida di furgoni, i cosiddetti driver, e per i rider dell’ultimo miglio le tabelle indicano un costo orario a partire da gennaio 2026 di 30,27 euro all’ora per il livello più alto (H1) a tempo indeterminato. Si parte da 22,64 euro per i principianti.
Fino a 35,34 euro/h per autisti su tratte internazionali
Infine, gli autisti professionisti impegnati alla guida di un Tir: i livelli più alti (C3) impegnati in servizi senza discontinuità (39 ore settimanali) con contratto a tempo indeterminato arrivano a partire da gennaio 2026 un costo di 29,90 euro/h, da gennaio 2027 a 30,54 euro/h e giugno 2027 a 31,29 euro/h. Per gli autisti discontinui con tratte nazionali (47 ore settimanali) le tabelle prevedono sempre a livello C3 32,69 euro/h a gennaio 2026, 33,32 euro/h a gennaio 2027 e 34,08 euro/h a giugno 2027. Infine, il trasporto internazionale. Qui un autista con esperienza (C3) e contratto a tempo indeterminato ha un costo orario di 35,34 euro a gennaio 2026, che diventano 35,97 euro a gennaio 2027 e 36,73 euro a giugno 2027.


