Nell’immaginario collettivo nessun settore come quello della logistica è passato in un brevissimo lasso di tempo da fasi di grande esaltazione a fasi di assoluta negatività se non addirittura di criminalizzazione. Gli stessi operatori, (autotrasportatori, logistici, spedizionieri e corrieri) in epoca COVID sono stati dipinti come eroi per aver assicurato l’approvvigionamento di beni di prima necessità, mentre recentemente sono stati tacciati di caporalato e di evasione fiscale per irregolarità nell’affidamento degli appalti dei servizi di logistica e magazzinaggio.
Come Confetra, vogliamo fare chiarezza sul secondo aspetto in quanto sul primo non sta a noi definirci eroi o meno. Sul tema degli appalti siamo convinti che, da un lato, non vada commesso l’errore di generalizzare il fenomeno facendo passare come normalità alcuni episodi pur gravi e, dall’altro lato, che il problema della trasparenza degli appalti comunque esista e vada affrontato con determinazione.
Faro sugli appalti anche in altri settori
Il problema sta negli appalti e non nella logistica come testimoniano i numerosi fatti di cronaca di questi mesi che hanno coinvolto anche la grande distribuzione, la moda, i servizi di guardiania. Siamo talmente convinti di questo che da tempo, d’intesa col sindacato, abbiamo inserito nel CCNL logistica, trasporto e spedizione un pacchetto di regole volte a garantire la regolarità degli appalti sotto tutti gli aspetti, compreso quello fiscale, e a evitare comportamenti che si ripercuotano negativamente sul trattamento economico/normativo dei lavoratori coinvolti mettendone a rischio anche la sicurezza.
Un contratto standard elaborato da Ichino
Proseguendo per questo filone abbiamo voluto mettere a disposizione delle aziende uno schema di contratto di appalto genuino che è stato elaborato dal professor Pietro Ichino, profondo conoscitore della materia. L’approccio che abbiamo seguito è molto pragmatico: esiste un problema e va affrontato senza alcuna reticenza nella consapevolezza che il ricorso all’appalto è motivato non da ragioni fraudolente ma da esigenze di flessibilità operativa delle imprese a cui non riescono a far fronte con l’organizzazione propria. Questi alcuni degli obblighi posti a carico delle imprese appaltatrici dallo schema di contratto: applicazione del CCNL logistica, trasporto e spedizione e di tutte le norme in materia di sicurezza sul lavoro, divieto di subappalto e solidità finanziaria e regolarità fiscale e previdenziale. Le clausole contrattuali di cui sopra confermano l’approccio rigoroso con cui la Confetra affronta la materia degli appalti per garantirne la massima trasparenza al punto da prevedere clausole, come quella relativa al divieto di subappalto, non presenti neanche nel Codice degli appalti pubblici. La palla passa ora agli organi ispettivi affinché verifichino sul campo che gli appalti di logistica avvengano sulla base di quanto previsto dal CCNL di settore e delle linee guida tracciate dallo schema contrattuale in questione.
Tavolo con le amministrazioni e reverse charge contro l’illegalità
Anche per questo, come Confetra abbiamo rilanciato la necessità di ricostituire il “Tavolo della Legalità sugli appalti di logistica” composto dalle amministrazioni competenti (in particolare Ministeri del Lavoro, dell’Interno e delle Imprese e del Made in Italy) e dalle organizzazioni datoriali e sindacali interessate. Quel Tavolo era stato costituito una decina di anni fa, ma è poi finito su un binario morto proprio mentre stava producendo i primi risultati di contrasto all’illegalità. A conferma della volontà delle nostre imprese di perseguire la legalità abbiamo promosso l’inserimento nella legge di bilancio 2025 del meccanismo del reverse charge IVA che consente alle imprese committenti di versare l’IVA direttamente all’erario e non all’appaltatore. Stiamo ora spingendo affinché la misura sia operativa al più presto.