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Carolyn Smith. Luci e ombre di guidare sotto le stelle

La ballerina resa celebre dalla trasmissione televisiva “Ballando sotto le stelle” aveva un suocero e un fratello autotrasportatore. E dai loro racconti ha appreso non soltanto gli aspetti impegnativi della professione, ma anche quelli più emozionanti

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Abbiamo incontrato Carolyn Smith in una delle tante iniziative volte a sensibilizzare l’importanza della diagnosi precoce e di quanto la prevenzione sia fondamentale: «Non deve essere mai scontata – ci spiega – la gente deve controllarsi quando si sente bene e non quando si sente male, sia l’uomo che la donna. Non c’è un’età ben precisa per farlo, è consigliabile anche alle donne molto giovani».

Per lei cosa rappresenta il ballo?
Il ballo è la mia vita. Io ballavo già dentro la pancia di mia madre. Ma il ballo fa bene a tutti perché rinfranca l’anima. Ascoltare la musica e muoversi è fantastico.

Riparte “Ballando on the Road” che le permette di viaggiare molto alla ricerca di nuovi talenti. Durante le varie tappe le è mai capitato di incontrare dei camionisti?
Mi capita spesso di incontrarli, non solo con quando viaggio con tutta la troupe, ma anche con mio marito. All’inizio mi fermavano solo le donne, adesso anche gli uomini a bordo dei loro camion. Mi fa molto piacere. Tanti mi hanno detto che gli piaccio perché sono molto sincera all’interno della giuria, dico sempre quello che penso e riesco a trovare anche la soluzione a qualche problema.

In genere la fermano?
Quando siamo in viaggio con la troupe se vedono me o Milly Carlucci si avvicinano e ci chiedono un selfie.

C’è un episodio particolare che ricorda?
Proprio la scorsa settimana due autotrasportatori mi hanno fermato per fare un selfie e io gli ho detto: «Non ditemi che guardate Ballando con le stelle?». Uno di loro mi ha risposto di sì e l’altro mi ha detto che sua moglie lo costringeva a guardarlo. La cosa bella è stata che alla fine adesso la trasmissione piace a entrambi tantissimo perché si balla.

Le sarà capitato durante le sue tournée di incontrare dei camionisti. Cosa ricorda?
Normalmente, se hanno visto un qualche mio spettacolo, si fermano sempre a chiacchierare: sono simpatici e hanno la battuta pronta. Io li ascolto e li rispetto: fanno un lavoro molto duro e penso che, più in generale, fanno parte di una categoria che si dà molto da fare affinché tutto nella società possa procedere in modo regolare.

Come vede il loro lavoro?
È un lavoro che conosco bene in quanto mio suocero era camionista e anche mio fratello. Tramite i loro racconti ho vissuto quella realtà e so che è una vitaccia, un tipo di professione pesante e anche pericolosa, perché non si sa mai dove sarà possibile fare la sosta durante la notte e cosa potrà accadere. Dai loro racconti ne ho sentite veramente di cotte e di crude.

Che tipo di storie le raccontavano?
Mi raccontavano le due facce del lavoro, quella molta impegnativa, ma allo stesso tempo quella bella ed emozionante, che deriva dall’avere l’opportunità di conoscere persone nuove e paesi diversi. E grazie a questa possibilità di spostarsi da uno Stato all’altro iniziavano ad apprendere nuove lingue. In sostanza avevano la possibilità di vedere la vita da un’altra angolazione, rimanevano sempre attenti a quello che succedeva intorno a loro, imparavano velocemente il “self defence” e soprattutto sapevano come fronteggiare al meglio le situazioni non facili che capitavano quotidianamente a chi fa questo lavoro.

CHI È

Danzatrice e coreografa scozzese conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, si avvicina alla danza classica all’età di 5 anni, a 15 raggiunge i primi successi come finalista nelle principali competizioni mondiali di danze latino-americane. Volto noto al grande pubblico per la sua partecipazione come presidente di giuria al talent show Ballando con le stelle. Nel 2015 si trova a combattere la battaglia contro il cancro e, tramite i social, racconta ai suoi fan il suo percorso dando prova di forza, determinazione e coraggio. A tal fine si è impegnata pubblicamente in campagne di sensibilizzazione sul tema, rivolgendosi alle donne malate, raccontando il suo caso e invitandole a non mollare mai. Nel 2017 ha pubblicato con Harper Collins il libro «Ho ballato con uno sconosciuto». Carolyn ha un’energia coinvolgente con cui trasmette gioia di vivere e, sempre con il sorriso, lancia nuove idee come il Dance for Oncology, progetto di ballo per sfidare la malattia del secolo.

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