Mangiare per fame o per stanchezza? È una differenza sottile, ma per chi lavora su un camion – con tante ore di guida sul groppone – le due cose rischiano di confondersi. Perché il sonno (o meglio, la sua mancanza) può influenzare direttamente il modo di mangiare, le scelte e perfino la concentrazione alla guida. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Uomini e Trasporti sui propri canali social, a cui hanno risposto circa 200 autisti, nell’ambito di «Un lavoro da fame – Storie di alimentazione e autisti», il podcast di UeT che indaga il legame tra alimentazione e autotrasporto.
Dai dati emerge un quadro chiaro: oltre otto autisti su dieci dormono meno di sei ore a notte durante i turni. Un sonno ridotto (o comunque non completo, se pensiamo alle canoniche sette-otto ore di riposo), che influisce su tutto: fame, concentrazione e lucidità alla guida. Il 38% degli intervistati ammette infatti di mangiare di più quando è stanco. In pratica è come dire che quattro su dieci cercano nel cibo una fonte di energia o, più spesso, una forma di compensazione alla stanchezza fisica e mentale. Non è solo una questione di calorie, ma di «autopilotaggio» emotivo: quando il corpo chiede riposo, la mente risponde cercando zuccheri, sale o caffeina per restare sveglia.
Lo confermano anche le scelte alimentari dichiarate nel sondaggio: nel 63% dei casi, chi si sente stanco punta su snack dolci o salati, mentre il 26% ricorre a caffè o energy drink. Solo l’11% opta per frutta o alternative più salutari. Una dieta «d’emergenza» che può aiutare nel breve periodo, ma rischia di amplificare la stanchezza sul lungo, con picchi glicemici e cali di attenzione.
Non sorprende, infatti, che il 62% degli autisti dichiari di sentirsi appesantito o assonnato dopo un pasto troppo pesante. E quasi uno su due ritiene che mangiare tardi peggiori la qualità del sonno. Un dato che chiude idealmente il cerchio con le puntate precedenti del podcast, dove molti raccontavano di saltare i pasti per motivi di orario o di lavoro: se si mangia troppo tardi, si dorme peggio; e dormendo peggio, si finisce per mangiare male. Un circolo vizioso che non risparmia nessuno, soprattutto chi passa gran parte della giornata alla guida.
Ma quanto incide un sonno ridotto sull’equilibrio alimentare e sul metabolismo? C’è una spiegazione fisiologica al fatto di mangiare di più quando si è stanchi? E quali combinazioni alimentari, invece, aiutano a mantenere lucidità e concentrazione, soprattutto dopo pranzo? A queste e ad altre domande risponderà la terza puntata del podcast «Un lavoro da fame – storie di alimentazione e autisti», in uscita nei prossimi giorni.
Nel frattempo, chi si fosse perso le prime due puntate può recuperarle qui.



