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ADR, leghe in piombo da settembre come merci pericolose. FAI chiede una moratoria al Ministero

Entra in vigore un regolamento Ue che equipara manufatti in ottone, tubature e bulloni con rilevanti percentuali di piombo alle merci pericolose sottoponendoli all’Adr per classificazione, etichettatura e trasporto. “Il tutto troppo oneroso per le aziende di autotrasporto” dice la FAI attraverso il segretario generale, Carlotta Caponi che chiede tempi più lunghi per consentire alle aziende di mettersi in regola

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Entrerà in vigore dal 1° settembre il regolamento Ue 197/2024 che allarga il perimetro delle merci pericolose sottoposte ad ADR, comprendendo anche le miscele solide contenenti piombo, come l’ottone per esempio: se i quantitativi supereranno determinate soglie verranno classificate come “UN 3077 – Materia pericolosa per l’ambiente, solida, N.A.S.”, e quindi soggette alla normativa ADR con particolari attenzioni alla classificazione, etichettatura e trasporto. Una rivoluzione per il trasporto di leghe metalliche, tubature, bulloneria che impatterà sulla distribuzione in particolare nelle regioni più industrializzate, come Veneto e Lombardia. Un cambiamento che impatterà duramente sulle aziende di autotrasporto per il quale la FAI – Federazione Autotrasportatori Italiani – esprime forte preoccupazione: “Siamo consapevoli – si legge in una nota – che principalmente sarà un problema per i produttori di tali materie: sappiamo che il mondo industriale sta cercando, con l’intervento del Ministero, di far modificare la norma dimostrando tramite prove di laboratorio l’esclusione all’ecotossicità del materiale lavorato, ma il tutto graverà direttamente anche sulla nostra categoria in quanto molti trasporti, alla luce della nuova direttiva europea, entreranno nel regime ADR”.

Obblighi onerosi

Le nuove regole comportano obblighi onerosi per le aziende di trasporto, tra cui, nomina del consulente ADR aziendale; adeguamento dei veicoli con dotazioni e dispositivi conformi all’ADR (estintori, pannelli di pericolo, borsa ADR, ecc.); formazione obbligatoria dei conducenti con conseguimento del Certificato di formazione professionale (C.F.P. – patentino ADR), tramite corso e successivo esame presso la Motorizzazione Civile; predisposizione di istruzioni scritte per la sicurezza durante il trasporto; adeguamento tecnico dei mezzi con cassoni scarrabili certificati e compartimenti a tenuta stagna.

A rischio le forniture

“La modifica intervenuta con l’emanazione del Regolamento Delegato 2024/197 rischia di bloccare l’intera filiera logistica e manifatturiera collegata alla lavorazione di leghe contenenti piombo come l’ottone (billette, pani d’ottone, torniture, bave, cascami, ecc) – ha dichiarato Carlotta Caponi, Segretario Generale della FAI– Interi comparti produttivi, in particolare in Regioni ad alta concentrazione industriale come Lombardia e Veneto, rischiano di trovarsi impossibilitati a movimentare regolarmente merci fondamentali. Per questo motivo abbiamo chiesto al Ministero di attivarsi con urgenza presso gli organismi competenti per una moratoria, al fine di consentire al settore di adeguarsi senza subire ulteriori danni economici irreversibili.”

Richiesta una moratoria al Mit

La FAI sottolinea che la portata di queste novità rischia di paralizzare un intero comparto economico, già oggi alle prese con difficoltà strutturali, come la carenza di autisti e l’aumento dei costi di esercizio. L’introduzione di nuovi obblighi formativi e logistici in tempi così stretti non lascia margini di preparazione adeguata.Inoltre, la Federazione evidenzia come non tutti i Paesi UE sembrino intenzionati ad applicare la norma con lo stesso rigore, alimentando una situazione di concorrenza sleale e disomogeneità nell’applicazione del Regolamento a livello europeo. Per questi motivi, la FAI ha ufficialmente richiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’attivazione della moratoria sull’entrata in vigore delle nuove disposizioni, al fine di consentire al settore di adeguarsi gradualmente senza subire danni irreversibili. La Federazione ribadisce che la situazione attuale necessita di una gestione pragmatica e flessibile da parte delle istituzioni, sia a livello nazionale che europeo, per tutelare la continuità dei trasporti, la sicurezza della circolazione e la tenuta complessiva del sistema produttivo italiano. In attesa di un riscontro formale, la FAI conferma la propria totale disponibilità a collaborare con il Ministero e con le autorità competenti per individuare soluzioni rapide e concrete a tutela degli operatori del settore, delle imprese e dell’economia nazionale

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