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Dl Infrastrutture, Anita: «Anche il destinatario sia responsabile per le soste». Ma Confetra chiede un confronto con l’intera filiera logistica

Al via le audizioni alla Camera sul Dl Infrastrutture che è intervenuto sulle norme sui tempi di attesa al carico e di pagamento per l’autotrasporto. Ieri è stata la volta di Anita e Confetra intervenuti davanti alle commissioni riunite di Trasporti e Ambiente insieme ad altre associazioni del trasporto pubblico locale. Oggi il confronto continua con l’interventi del Consiglio superiore dei lavori pubblici. L’associazione aderente a Confindustria ha espresso parere positivo sui contenuti del Dl indicando la possibilità di allargare anche al destinatario della merce la responsabilità in caso di ritardi e quindi con l’obbligo di pagare la fee elevata a 100 euro l’ora dopo i primi 90 minuti. Di diverso avviso Confetra che esprime anche perplessità sul coinvolgimento dell’Antitrust in caso di ritardo nei pagamenti

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Includere anche il destinatario della merce tra i soggetti coobligati al risarcimento quanto i tempi di attesa per gli autotrasportatori si allungano. E’ questa la proposta portata in audizione da Giuseppina Della Pepa, Segretario Generale di Anita intervenuta davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti di Montecitorio, nell’ambito dell’esame sul disegno di legge di conversione del Dl Infrastrutture, approvato dal Consiglio dei Ministri il 19 maggio scorso. Mentre nella stessa sede Carlo De Ruvo, Presidente di Confetra, ha ribadito che “Appesantire l’attuale impianto normativo in materia di autotrasporto sarebbe penalizzante e oneroso. Necessario sempre un confronto preventivo con l’intera filiera della logistica.”

La relazione di Anita

Della Pepa ha ribadito l’apprezzamento dell’associazione aderente a Confindustria nei riguardi del provvedimento, che all’art. 4 definisce le misure incaricate di ottimizzare le operazioni di carico e scarico delle merci per mezzo della riduzione dei tempi di franchigia e l’incremento degli indennizzi. “Strumenti capaci – ha detto – di incoraggiare il contenimento dei tempi improduttivi a vantaggio delle imprese di autotrasporto merci, degli autisti e dell’intero sistema logistico. Tuttavia, – ha spiegato – per garantire l’efficacia del provvedimento sarebbe opportuno valutare positivamente l’inclusione del destinatario della merce tra i soggetti coobbligati al risarcimento, tenuto conto che spesso il superamento dei tempi di franchigia si registra nelle operazioni di scarico della merce a destinazione”. 

Infine, Anita si è espressa positivamente anche nei confronti dei tempi di pagamento, l’estensione del numero massimo di targhe prova rilasciabili ad ogni operatore in funzione del numero di addetti e il ripristino parziale delle risorse attinenti al fondo per l’ammodernamento del parco veicolare secondo il principio della neutralità tecnologica. “L’auspicio – ha evidenziato Della Pepa – è che vi sia spazio per finanziare la misura con altrettante risorse, così da ripristinare la piena dotazione del fondo per il biennio 2025-2026”.

La posizione di Confetra

“Introdurre nuove disposizioni non sempre aiuta a favorire la trasparenza ma anzi può rischiare di aumentare il contenzioso e di penalizzare la competitività delle nostre imprese” così Confetra ha esordito in audizione alla Camera. In particolare per l’associazione guidata da Carlo De Ruvo, “il rispetto dei tempi di pagamento così come la necessità di riconoscere una fee per le soste all’autotrasporto sono misure condivisibili ma suscitano alcune perplessità soprattutto riguardo al coinvolgimento dell’Antitrust ritenuto non necessario. Viceversa, su questa materia così come quando si attuano modifiche normative che riguardano un intero settore, sarebbe opportuno coinvolgere preventivamente l’intera filiera della logistica per individuare soluzioni realmente efficaci.”  Inoltre, Confetra ha sottolineato la necessità di sbloccare due questioni particolarmente rilevanti per l’intero sistema Paese riguardanti in particolare porti e aeroporti. “Sui porti è urgente sbloccare al più presto tanto il processo di nomina dei Presidenti delle Autorità portuali quanto la preannunciata riforma portuale. Sugli aeroporti va portato a conclusione l’iter di approvazione, in corso da oltre due anni, del nuovo Piano Nazionale Aeroporti (PNA), uno strumento necessario sia per orientare maggiormente gestori aeroportuali e attori della filiera del cargo aereo sia per potenziare la competitività del sistema economico nazionale”.

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