Da qualche mese il RENTRI è entrato nel lessico quotidiano di chi gestisce o trasporta rifiuti. Il nuovo sistema di tracciamento digitale — voluto per garantire trasparenza, semplificare la burocrazia e ridurre l’uso della carta — è ormai parte integrante dell’attività quotidiana.
Ma cosa succede se, all’improvviso, la piattaforma si blocca o viene messa “in pausa” per lavori di manutenzione?
La risposta arriva dal Decreto Direttoriale n. 319 del 30 ottobre 2025, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che definisce le modalità operative da adottare in caso di mancata disponibilità del RENTRI. Il provvedimento è entrato in vigore il 5 novembre 2025, il giorno successivo alla sua pubblicazione sui portali istituzionali.
Due tipi di stop, un’unica soluzione
Il decreto distingue due scenari:
- Indisponibilità non programmata – quando il sistema si blocca per guasti, errori tecnici o eventi imprevisti;
- Indisponibilità programmata – quando il fermo è previsto per interventi di manutenzione o aggiornamenti.
In entrambi i casi, le aziende iscritte al RENTRI (produttori, detentori, trasportatori, gestori, delegati) possono continuare a operare grazie alle “modalità operative di sicurezza” previste nell’Allegato 1del decreto.
L’obiettivo è chiaro: garantire la continuità delle attività e la tracciabilità dei rifiuti anche durante un’interruzione temporanea del sistema.
COSA DEVE FARE UN TRASPORTATORE DURANTE UN BLOCCO RENTRI
– Verificare l’avviso ufficiale: prima di tutto, controllare se il disservizio è stato comunicato sui portali RENTRI o Albo Gestori Ambientali
– Applicare le modalità di sicurezza previste dall’Allegato 1 del decreto (uso del FIR cartaceo, registrazione manuale delle operazioni, ecc.).
– Annotare con cura date e riferimenti dei formulari e delle operazioni effettuate durante il blocco.
– Aggiornare i dati nel RENTRI entro il primo giorno lavorativo successivo al ripristino del sistema.
– Conservare la documentazione utilizzata durante l’indisponibilità, per eventuali verifiche.
Quando scatta la modalità alternativa
Le modalità di sicurezza si attivano solo dopo la pubblicazione di un avviso ufficiale di indisponibilità da parte dellaDirezione generale Economia circolare e bonifiche del MASE:
- sul portale RENTRI (www.rentri.gov.it),
- e sul sito dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali (www.albonazionalegestoriambientali.it).
Da quel momento, le aziende possono applicare le procedure straordinarie fino al termine del primo giorno lavorativo successivo alla comunicazione di chiusura dell’evento.
Cosa si può (e si deve) fare durante il blocco
Le situazioni più comuni in cui è possibile ricorrere alle modalità alternative sono:
- impossibilità di vidimare digitalmente i FIR cartacei;
- mancanza di interoperabilità tra il gestionale aziendale e il RENTRI;
- blocco della vidimazione o della trasmissione dei registri cronologici di carico e scarico;
- impossibilità di inviare la copia completa del FIR al produttore o detentore.
In queste circostanze, si può procedere in modalità manuale — utilizzando, ad esempio, i formulari cartacei — seguendo le istruzioni di sicurezza previste nell’Allegato 1.
Una volta ripristinato il sistema, sarà necessario aggiornare i dati nel RENTRI per riallineare le informazioni.
Il Decreto 319/2025 è, di fatto, il “piano B” del RENTRI.
Serve a garantire che, anche in caso di guasto o manutenzione, le aziende di autotrasporto non si fermino e possano proseguire le operazioni in modo conforme alla normativa ambientale.
Insomma, anche se il RENTRI va in tilt, il viaggio dei rifiuti non si interrompe: basta seguire le regole temporanee e recuperare tutto online appena il sistema torna operativo.
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