Sono pochissimi quelli che si proclamano d’accordo con la proposta avanzata giorni fa dal quotidiano Secolo XIX di proibire il sorpasso dei Tir sulle autostrade liguri per aumentarne la sicurezza. La notizia, riportata dalla nostra testata, e messa in relazione al divieto già in vigore da diversi anni sull’Autobrennero, raccontato da un documentario della serie Cargografie (guardalo qui, qui la parte sui sorpassi sull’A22), ha generato un ampissimo dibattito sui social.
A parte la grande dose di ironia con chi ipotizza tempi di percorrenza biblici, divieti assoluti per i mezzi pesanti sulla autostrade d’Italia e chi metterebbe al volante “quelli che negli uffici decidono sulla circolazione stradale”, il dito è essenzialmente puntato contro le lunghe colonne di mezzi pesanti che il divieto di sorpasso genererebbe, anche a scapito della sicurezza delle auto, ma soprattutto sul banco degli imputati salgono le infrastrutture ritenute non alla stregua dei tempi e dei flussi di traffico. “Nel 2025 – scrive Albopoma su Instagram – un’autostrada del genere almeno nel tratto che da Modena va a Verona dovrebbe essere a 3 corsie invece che 2. Altrimenti, sono solo chiacchiere inutili”. Giuseppe Spara, autisti, incalza su Facebook: “La colpa degli incidenti non è il sorpasso o la velocità, che possono incidere, ma strade di 50 anni fa non adeguate alla quantità dei mezzi che circolano, distrazioni, 80% di patentati che non ha idea di come si guidi un veicolo a motore. La cosa peggiore in assoluto è che chi fa le leggi del codice va in giro come passeggero nelle macchine blu con gli autisti…”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Giovanni Micheloni, professione autista, che scrive sempre su Facebook: “Non si abbassa certo l’incidenza dei sinistri con un divieto di sorpasso, che costringe tutti i mezzi pesanti a stare dietro ad un mezzo d’opera che ha i 60 Km/h… o ad un veicolo che procede a velocità ridotta, anche un’autovettura. Ci sono già molti tratti con divieto di sorpasso, altri creerebbero solo più disagi e code. Risolvono così le inadempienze della rete stradale… mettendo i 30km/h sulle rampe e disponendo divieti di sorpasso…”.
Insomma, sono pochissimi quelli che dicono sì a nuovi divieti, ma un paio li abbiamo trovati. In particolare, chiedono che il sorpasso dei mezzi pesanti sia esteso anche ad altre autostrade, come la A21 Torino-Brescia. “Il divieto serve anche sulla A21. Perché ci sono i personaggi che stano 15 minuti in sorpasso”, scrive Denny Boy su Instagram, mentre Gaetano Di Paola incalza: “sulla A21 sarebbe qualcosa di spettacolare”. Ma in linea di massima gli autisti non credono che il divieto possa giovare in termini di sicurezza. “A me pare che da quando hanno istituito il divieto di sorpasso permanente sull’Autobrennero gli incidenti siano aumentati”, scrive tra gli altri Fabio Forniti, autista.
C’è chi propone strategie e cambiamenti per “sopravvivere” nel caso in cui si venisse multati per avere contravvenuto al divieto di sorpasso. E’ Gerard Gerry Taler, autista altoatesino che scrive su Facebook: “La sicurezza va prima, è fuori dubbio. Ma bisognerebbe anche adeguare l’articolo 148 del Cds ovvero alzare semmai l’importo della contravvenzione, ma lasciare la patente. Perché è assurdo che un autista debba rischiare la sua esistenza con un ritiro della patente da 2 a 6 mesi!! Le situazioni in cui uno potrebbe non rispettare il divieto possono essere diverse, dall’agevolazione alle immissioni al superamento del vecchio camper che fa i 50 all’ora! Ma in nessun altro lavoro viene impedito ad un lavoratore di lavorare per 2 e più mesi!”. Una proposta che trova (ovviamente) il favore di molti, tra cui qualcuno che propone di procedere al ritiro della Cqc, lasciando la patente per fare altri lavori nei due mesi di sospensione. Altri che ipotizzano l’abolizione del pedaggio per i viaggi notturni, come Sandrino che ha scritto in redazione, nel tentativo di riorganizzare i flussi e liberare le arterie durante il giorno.
Tra le proposte più ricorrenti, c’è l’uso della tecnologia per regolare il divieto di sorpasso in base alle condizioni di traffico come già avviene in Germania e in altri paesi europei. “Divieto di sorpasso variabile – propone Vt 880 su Instagram – segnalato tramite le tabelle, in base al traffico come fanno già in Europa da anni!”. Gli fa subito eco un altro utente: “Perché non facciamo come in Germania, che ci sono i cartelli luminosi? Quando il traffico lo permette, si può sorpassare e quando c’è tanto traffico si mette il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti”. Infine, su LinkedIn interviene Christian N, specialista in logistica che nel commento spiega: “Il problema principale è che, limitando la libertà di manovra dei mezzi pesanti, si sacrifica la fluidità del traffico, creando congestioni che possono a loro volta generare altre situazioni di rischio e inefficienza. Il divieto, così com’è applicato, appare dunque una soluzione parziale e poco bilanciata, che non considera adeguatamente l’equilibrio tra sicurezza e mobilità. Serve un approccio più integrato e flessibile, magari con soluzioni tecnologiche o organizzative che garantiscano sicurezza senza paralizzare il traffico. In assenza di questo, il divieto rischia di diventare un’iniziativa “ideologica”, più orientata a dimostrare attenzione alla sicurezza che a risolvere davvero i problemi quotidiani di chi viaggia e trasporta merci”.