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2025: sulle strade il Robocamion farà a meno dell’autista?

Secondo una società di consulenza tedesca tra soli 10 anni la tecnologia permetterà il trasporto pesante senza l’utilizzo di autisti. E la Germania sta già avviando test di guida autonoma in autostrada. Ma sul fronte legale e assicurativo ci sono ancora molti problemi da risolvere

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Un futuro senza camionisti alla guida dei mezzi pesanti? Potrebbe essere più vicino di quello che si pensi. Uno studio appena pubblicato della società di consulenza strategica tedesca Roland Berger fisserebbe infatti al 2025 – tra soli 10 anni – la data in cui le tecnologie saranno avanzate a un punto tale che permetteranno il trasporto pesante senza utilizzo di guidatori. Un percorso graduale che porterebbe a un ‘self-driving’ automatico in cui l’autista comunicherà durante la marcia con un tablet portatile per scrivere documenti, pianificare le destinazioni, accettare ordini e organizzare le pause.

I cinque passi verso il robocamion
Secondo la società le fasi saranno cinque. All’inizio i sistemi avvertiranno il camionista, per esempio al passaggio da una corsia all’altra. Nel secondo step lo assisteranno, per esempio, svoltando in caso di uscita dalla corsia. Nel terzo assumeranno i compiti del guidatore, che dovrà rimanere pronto a prendere il controllo in ogni momento. Nel quarto stadio il trasportatore svolgerà altre attività, mentre il camion viaggia su un’autostrada o nel traffico. E poi l’ultimo passo, in cui i camionisti potranno cedere la guida al veicolo e dedicarsi ad altre attività, salvo poi riprendere la guida alla bisogna. Insomma, non è propriamente che il camionista scompare, ma più semplicemente che il camion viene dotato di una tecnologia che gli consente di guidare autonomamente, almeno su alcune tratte, così da consentire all’uomo di potersi riposare (o di fare altro) nel frattempo. 

Una tecnologia già funzionante
Ottimismo (o terrorismo) fantascientifico? Mica tanto. La tecnologia che permette ai camion di guidarsi da soli esiste già. Il prototipo “Future Truck” di Mercedes-Benz è già pronto e potrà presto essere testato sull’autostrada A9, in Baviera, con il programma Digitales Testfeld Autobahn. L’infrastruttura autostradale comunicherà con i veicoli e questi tra di loro.

Del resto in Australia Occidentale si utilizzano già TIR senza driver. Ben 53 veicoli della società mineraria Rio Tinto trasportano ogni giorno tonnellate di materiale tra tre miniere, anche distanti più di 100 chilometri. Ma questi camion sono del tutto autonomi, non sono teleguidati e non hanno conducente; vengono monitorati per controllo, dal 2008 hanno percorso complessivamente 4 milioni di chilometri e trasportato 200 milioni di tonnellate di materiali. Va però sottolineato che attraversano strade private di proprietà della miniera, in un ambiente del tutto desertico.

Eliminare l’errore umano
Roland Berger sottolinea nel suo studio che il 90% degli incidenti stradali sono causati da errori umani. In Europa nel 2013 sono morte 26mila persone in incidenti e per ogni morto ci sono quattro feriti che riportano danni permanenti. Nei Paesi emergenti la situazione è pure peggiore e il numero di incidenti dovrebbe raddoppiare entro il 2030 a causa dell’aumento dei veicoli sulle strade. I sistemi di guida autonoma hanno quindi un potenziale enorme sul fronte della sicurezza. L’ACS (Adaptive Cruise Control) potrà ridurre fortemente le collisioni legate alle manovre a marcia indietro dei camion, che rappresentano il 70% degli incidenti con mezzi industriali.

Risparmio sui consumi
Inoltre – spiega il report – i nuovi sistemi di assistenza avanzata ai guidatori (ADAS) faranno risparmiare sul carburante. Le comunicazioni da veicolo a veicolo (V2V) e tra veicolo e infrastruttura (V2I) permetterebbero di sincronizzare il traffico ed evitare gli ingorghi. In caso di avanzamento “in plotone” il risparmio in termini di consumi sarebbe dell’8% per il camion di testa e del 14% per quelli che seguono, considerando una velocità di 85 chilometri orari.

I maggiori problemi dal software
Se sull’hardware il miglioramento dei sensori sarà abbastanza semplice (telecamere con risoluzione superiore o sensori radar con estensione maggiore), nel software c’è ancora da fare. Dovranno essere processati 300 GB di dati all’ora e servono sistemi che controllino comportamenti di guida altamente complessi, come riconoscere il tipo di ostacoli (veicoli, umani, animali), adeguarsi ai diversi codici della strada e determinare con esattezza la propria posizione. E soprattutto il veicolo dovrà essere affidabile.

Il rebus dei problemi di legge e assicurativi
Oggi la guida senza autista è vietata ovunque e i guidatori devono avere il controllo totale in ogni situazione. E sarà necessario un lungo lavoro giurisprudenziale per stabilire le responsabilità in caso di incidenti (tra costruttori di automezzi, fornitori e guidatori) e i criteri da usare per determinare se gli automezzi soddisfino gli standard di qualità richiesti. È in questo settore che potrebbero verificarsi le difficoltà maggiori per l’avverarsi della profezia della Roland Berger.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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