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CBS rileva la storica Piacenza Rimorchi e progetta una nuova gamma di telai

Il gruppo lombardo cambia pelle al marchio cremonese e lo specializza nei rimorchi dedicati alla gestione dei rifiuti. Cuore del progetto la gamma di porta casse Clipper, a cui si aggiungeranno i portacontainer ribaltabili e i semirimorchi per rottami di acciaio con gru a polipo. Con l'ingresso della Piacenza Rimorchi, si amplia così la società guidata da Simone Bolzoni, Paolo Sala e dalla famiglia Carnovali, che attraverso tutte le consociate arriva a fatturare 64 milioni di euro, con oltre 240 dipendenti in 6 stabilimenti

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Da pochi mesi la Piacenza Rimorchi, storico marchio cremonese attivo nella costruzione di allestimenti per tutte le tipologie di veicoli trainati, dal rimorchio a telaio al semirimorchio con cisterna per trasporto sfusi, ha trovato una nuova casa nel bresciano. È stata infatti rilevata dal Gruppo CBS, specializzato nella costruzione di casse e compattatori trasferibili. «Ci mancava la parte con le gomme», scherza Simone Bolzoni alla guida con la famiglia Carnovali e con Paolo Sala (ex proprietario della Pris-Mag) del gruppo lombardo fondato nel 2019. «Adesso, con l’acquisizione della Piacenza Rimorchi dalla Sansavini (che lo aveva rilevato nel 2015) possiamo offrire ai clienti una gamma di mezzi completi, telaio e allestimento, che vanno dai cassoni scarrabili ai compattatori».

Una nuova casa per la Piacenza Rimorchi

«La CBS – prosegue Bolzoni – avrebbe dovuto supportare a livello tecnico e burocratico il Gruppo Carnovali, ma abbiamo ricevuto molte richieste, anche durante il Covid, da parte dei clienti per allestire veicoli completi. E avere un solo referente. Così a giugno 2021, a Milano, abbiamo acquistato un capannone e ci siamo sviluppati fra Como, Varese e Bergamo, con l’obiettivo di offrire ai clienti, a cui prima davamo solo tutta la nostra gamma di contenitori dedicata alla raccolta dei rifiuti, anche i mezzi completi su gomma».

CBS ha voluto però fortemente progettare i veicoli con la propria tecnologia e ingegneristica. È per questo motivo che ha cercato la collaborazione di Mauro Pedrazzani, che da oltre 30 anni fa parte dell’ufficio tecnico della Piacenza Rimorchi. «E così, insieme – aggiunge Bolzoni – abbiamo iniziato a pensare a una nuova gamma di telai a 2 o 3 assi. Da lì la joint venture si è spinta fino all’affitto del ramo d’azienda, e ora la Piacenza ha una nuova sede a Borgosatollo in CBS».

Team vincente

Cuore del progetto la gamma di porta casse Clipper, storico nome di una gamma della Piacenza Rimorchi, a cui si aggiungeranno i portacontainer ribaltabili e i semirimorchi per rottami di acciaio con gru a polipo. Il Gruppo è diventato anche da pochi mesi importatore dei caricatori Multilift della Hiab. A breve la CBS-Piacenza arriverà a produrre 10 pezzi al mese. «Tutti progettati internamente», spiega Mauro Pedrazzani. «C’è infatti molta sinergia fra i brand del Gruppo CBS. Carnovali, negli stabilimenti di Prevalle e Gavardo nel bresciano, ha infatti tutta l’esperienza per fare la carpenteria e lavorare gli acciai, mentre CBS a Borgosatollo ha il portafoglio clienti finali, e Danese, a Belfiore in Veneto, cura gli allestimenti e la manutenzione assieme al nuovo stabilimento milanese. E poi c’è Piacenza Rimorchi che progetta tutti i telai». La CBS attualmente, anche attraverso le consociate, fattura 64 milioni di euro, con oltre 240 dipendenti in 6 stabilimenti.

I frutti della sinergia

Si chiama Clipper ed è il primo rimorchio prodotto da CBS sotto le insegne della Piacenza Rimorchi. «Le sue peculiarità sono la leggerezza – precisa Bolzoni – abbiamo infatti tolto 300 chili di peso. Inoltre, il baricentro ribassato, con il telaio più basso di 8 centimetri, svolge la funzione di accogliere meglio al suo interno la cassa. E poi la soluzione più importante: il nostro mezzo è tutto pneumatico, ovvero l’impianto frenante fa lavorare anche i serraggi di blocco». In più, è la stessa geometria con cui è progettato il telaio, partendo dai longheroni e dagli assali a renderlo più competitivo. «Ben 20 tonnellate di peso delle casse caricate che scendono di 8 centimetri dentro il telaio producono meno stress a tutta la struttura – precisa Pedrazzani – e il passo corto a 4.840 millimetri rende il Clipper competitivo nelle manovre all’interno delle isole ecologiche cittadine».

Il tipo SPR, disponibile nelle versioni a 2 assi, con il modello Clipper a 2 o 3 assi sempre in ADR, ha il telaio autoportante realizzato in materiale strutturale alto resistenziale e allestito per alloggiamento e bloccaggio container all’interno del telaio per una massima stabilità e sicurezza. La sovrastruttura scarrabile appoggia su un carrello di traslazione realizzato in acciaio strutturale S700 con guide e fermi di centraggio. La struttura trasla sul telaio del rimorchio per mezzo di supporti con cuscinetti maggiorati in grado di sopportare alti carichi assiali e radiali. Gli elementi perimetrali di centraggio permettono così un migliore allineamento del carrello al telaio e agevolano la guida del cassone nella sede. L’ancoraggio è garantito da pinze laterali a comando pneumatico, che bloccano i movimenti trasversali, e da fermi meccanici di stazionamento per quelli longitudinali.

La versione pneumatica integrale autolivellante è prevista con assali ROR ed è predisposta per montaggio assali SAF. La versione standard prevede la barra stabilizzatrice sul secondo asse. In opzione vi è la possibilità di montare la barra stabilizzatrice anche sul primo asse. Il veicolo è dotato di valvola di regolazione piano di carico e manometri. Il dispositivo di bloccaggio delle casse è del tipo automatico-pneumatico e il dispositivo elettro-pneumatico «safe start» impedisce lo sblocco del frenaggio del veicolo con il cassone non perfettamente bloccato e ancorato alla struttura, per una sicurezza totale.

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