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Con reUse passa la «paura del vuoto»

Sviluppata da Avantida, startup belga nata nel 2012, la piattaforma informatica permette agli operatori dell’autotrasporto di riadoperare i container vuoti in import per ritirare una spedizione da esportare, evitando il passaggio da depositi o terminal interni al porto

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Prosegue la lotta nel settore dei trasporti ai container vuoti. L’ultima novità è la piattaforma informatica reUse dell’azienda Avantida, startup belga nata nel 2012. L’applicazione è approdata in questi giorni anche in Italia, dopo che dal novembre 2013 era già stata introdotta in Belgio e successivamente in Germania, Francia, Olanda e Portogallo. L’obiettivo è di consentire agli operatori dell’autotrasporto e alle compagnie marittime di evitare viaggi con contenitori senza carico, riutilizzandoli immediatamente.

Il funzionamento di reUse è semplice. Una volta consegnato il carico in importazione, i trasportatori possono chiedere direttamente alle compagnie di navigazione di riadoperare il contenitore vuoto per ritirare una spedizione da esportare, evitando così il passaggio attraverso un deposito o terminal interno e garantendo perciò l’ottimizzazione dei tempi e dei costi della logistica terrestre.

Attraverso il portale https://reuse.avantida.com il trasportatore accede alla piattaforma e, una volta registratosi, può gestire la riutilizzazione dei contenitori, inserendo nel sistema le informazioni del container vuoto disponibile e chiedendo la possibilità di usarlo per un nuovo servizio. La compagnia di navigazione sarà quindi avvisata dall’applicazione e potrà accettare o rifiutare la richiesta del trasportatore. Il sistema di Avantida, fruibile su tutti i dispositivi mobili, prevede l’uso di app e un’assistenza in lingua italiana di facile accesso.

«Oggi oltre 2.000 società di trasporti e operatori logistici usano la nostra piattaforma – ha spiegato Luc De Clerck, amministratore delegato di Avantida – e sono 16 le compagnie di navigazione che hanno aderito al sistema, superando quota 200.000 richieste di reUse andate a buon fine. Sarà sicuramente utile alla logistica italiana, che agisce in porti ad alta movimentazione di container, sia in importazione che in esportazione. Con le compagnie marittime che mettono a disposizione i loro container per essere riadoperati – ha concluso De Clerck – gli autotrasportatori italiani possono ridurre i chilometri percorsi e quindi i costi legati a gasolio e usura del mezzo, senza scordare la minore congestione di strade, terminal e depositi». 

Attualmente reUse è usata in Europa da 16 fra le più importanti compagnie di navigazione; in Italia il servizio di riutilizzo è stato affidato a Apl, Cma Cgm, Hamburg Süd, Mol, Nyk, Oocl e Zim.

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