Continuiamo a parlare ci veicoli a guida autonoma dando uno sguardo oltre Oceano e più precisamente al progetto di Otto, una startup con sede a San Francisco e fondata dagli ex manager di Google Anthony Levandowski, Lior Ron, Don Burnette, Claire Delaunay, responsabili di progetti di self-driving e mappe.
L’azienda è formata da un team di una quarantina di persone, che oltre agli ex-dipendenti di Google, ne annovera anche di Apple, Tesla e Cruise Automation e case costruttrici di veicoli.
Otto in questo momento sta effettuando una serie di test su camion a guida autonoma; una tecnologia applicabile non a veicoli nuovi ma già circolanti attraverso un «kit di conversione» che potrebbe essere installato presso centri di assistenza o, addirittura, direttamente dalle case automobilistiche – nel caso la società riuscisse a stipulare partnership con i costruttori.
«Abbiamo intenzione di migliorare le capacità del camion Otto, la raccolta di dati di sicurezza per dimostrare i suoi benefici, e portare questa tecnologia in ogni angolo del sistema autostradale degli Stati Uniti» hanno affermato Levandowski e Ron.
I test attualmente sono effettuati su un camion Volvo VNL 780, ma nei progetti della statup c’è utilizzo di veicoli di «classe 8», cioè camion più grandi e potenti che possono percorrere le lunghe strade americane.
Il progetto Otto prevede comunque a bordo la presenza di un autista che però invece che concentrarsi sulla guida, potrà rilassarsi e, magari, dedicarsi ad altro.
Attualmente non si conoscono né i tempi per la commercializzazione del «kit di conversione» – occorre anche trovare investitori sul progetto – né il suo costo.