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Lo Sprinter compie 25 anni, festa sul web di Mercedes-Benz

In collegamento streaming Norbert Kunz, già responsabile marketing, e Benjamin Kähler, a capo della divisione veicoli elettrici, hanno parlato del passato e del futuro del furgone di successo del costruttore di Stoccarda

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Correva l’anno 1995, eravamo in piena era “grunge” e la Mercedes Benz faceva uscire dalla catena di montaggio un furgone che avrebbe ridefinito il panorama dei veicoli commerciali. Stiamo parlando dello Sprinter, che quindi quest’anno festeggia il suo 25simo compleanno.

Cinque lustri portati benissimo, peraltro, che in un momento di scarsi contatti fisici sono stati celebrati dalla casa di Stoccarda “digitalmente”, cioè attraverso un collegamento in rete via streaming, con la conduzione di Yasmine Blair.

A raccontare la storia di questo fortunato veicolo è stato chiamato Norbert Kunz, responsabile del marketing dello Sprinter per oltre 20 anni. 

Kunz, arrivato in studio guidando il primo modello di Sprinter, ha ricordato che quando il veicolo è uscito di fabbrica per la prima volta i furgoni del costruttore nordeuropeo avevano già una storia di 40 anni, iniziata nel 1955 con l’L 319, un diesel derivato dalla 180D, con 43 CV che tiravano una massa a pieno carico di 3,6 ton: “Dodici anni dopo, nel ’67, fu lanciata l’L 309, con il soprannome di “Düsseldorfer” perché era prodotto in quella città, come del resto lo Sprinter oggi”. 

Il vero predecessore dello Sprinter, il T1, è però giunto nel ’77 nell’era della discoteca, col soprannome “Bremer”, ovviamente per la provenienza dalla città di Brema: “Forse i Bee Gees li hanno usati come bus turistici – scherza Kunz – Qui la sicurezza venne molto incrementata, con i freni  a disco nella parte anteriore e opzioni come AC e ABS. Tuttora li si può vedere in giro, magari convertiti in camper, in un secondo o terzo ciclo di vita”.

“Ma nel ’95 – spiega ancora Kunz – arriva finalmente lo Sprinter a definire un intero segmento di veicoli e a fondare la nostra divisione furgoni. È stato il primo furgone con quattro freni a disco, ABS e airbag e così via. Il suo motore diesel common rail aveva una buona accelerazione, un basso consumo di carburante ed era quindi era molto comodo da guidare. Ad oggi abbiamo venduto oltre 4 milioni di Sprinter in tutto il mondo in oltre 130 Paesi: un successo che si spiega con il know-how che ci abbiamo messo dentro, la stretta collaborazione con i nostri clienti e i risultati in materia di sicurezza, efficienza e flessibilità”.

Nel 2006 arriva la seconda generazione, caratterizzata da molti sistemi di assistenza alla guida che hanno reso il commerciale più attraente e sicuro: “L’ESP è stato reso adattivo alla merce, riconoscendo le dimensioni e la posizione del carico utile. Nel 2013, poi, sono stati aggiunti direttamente dalla divisione auto l’Adaptive Crosswind Collision Prevention e il Blind Spot Assist, per citarne solo alcuni. Del resto la sicurezza è nel dna Mercedes: tutti i sistemi supportano il conducente nel traffico cittadino, nelle strade di campagna o sulle autostrade”.

Nella sua ultima configurazione è stata invece sviluppata particolarmente la connettività, col sistema di infotainment MBUX, preso direttamente dalla Classe A:” Lo Sprinter di oggi – ribadisce Kunz – lo si può definire con un’unica parola: versatilità. È facilmente configurabile per tutte le attività, in oltre 1.000 varianti; possiede la trazione anteriore o posteriore e il 4×4; ha un’elevata capacità di carico e si adatta a clienti che guidano solo 6.000 km all’anno come a chi ne guida 300.000, a conducenti che escono 5 volte al giorno come a chi lo fa 150 volte”.

Poi sul palcoscenico, alla guida dell’eSprinter, si è presentato Benjamin Kähler, attuale capo della divisione dei leggeri elettrici, per parlarci del presente e del futuro dello Sprinter in versione “full electric”. 

“In realtà non ci sono grandi differenze tra Sprinter ed eSprinter (ad eccezione della trasmissione completamente rinnovata), tanto che viene costruito sulla stessa catena di montaggio – ha sottolineato  – Quindi se hai già guidato Sprinter, passare alla versione elettrica è più che semplice”.

“L’eSprinter è il nostro secondo modello elettrico commerciale dopo l’eVito – ha continuato Kähler – Può consegnare merci, introdursi nei cantieri edili o fare lavori di manutenzione senza alcuna emissione. L’ecosistema eDrive ci aiuta a pianificare e a creare una flotta elettrica accompagnata dall’infrastruttura di ricarica. Le nostre app e strumenti consentono ai clienti di analizzare i percorsi, calcolare i costi e supportare i gestori di flotte nelle loro operazioni. In questo modo, possono ottenere la piena trasparenza sul fatto che un veicolo elettrico sia adeguato o meno alle proprie esigenze”.

E per quanto riguarda la batteria il responsabile eDrive vans spiega che “offriamo due diverse opzioni di batteria con due gamme diverse e due diversi payload. La flessibilità è fornita anche dalla funzione di ricarica rapida integrata, che consente di caricare dal 10 all’80% della batteria in soli 25 minuti. Anche il recupero di energia è reso flessibile con quattro livelli di recupero. Lo eSprinter ha infine un’autonomia massima di oltre 160 km e soddisfa quindi la domanda di ambienti urbani tipici”.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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