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2021, anno record per Scania. Anche grazie al V8

Scania Italia fa il punto sul mercato dei veicoli pesanti dello scorso anno. Un anno tra alti e bassi che per il marchio del grifone si chiude con una quota di mercato del 14,5% e soprattutto con un livello record di ordini, ottenuto anche grazie ai 1.000 raccolti da solo dal motore più amato dagli italiani ed espressi non soltanto da padroncini, ma da flotte interessate a fidelizzare gli autisti

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È stato un anno difficile ma significativo quello che si è appena concluso. Anche nel settore dei veicoli industriali, caratterizzato da una forte domanda di veicoli che però doveva fare i conti sia con le difficoltà produttive, causate da una carenza pesante di materie prime, sia un’inflazione importante.
In questo scenario piuttosto ondivago (nel primo semestre 2021 il mercato registrava un aumento del 55%, per poi scivolare a un -23% nel periodo luglio-novembre), Scania Italia ha stimato che il comparto dei veicoli pesanti nel 2021 chiude nel nostro paese intorno ai 20.800 mezzi (i dati ufficiali sulle immatricolazioni saranno disponibili più avanti) con numeri che, come sottolinea Daniel Dusatti, direttore vendite trucks del marchio svedese, «non si vedevano dal 2008».
Guardando, poi, al segmento sopra le 16 ton, Scania si conferma, per il quarto anno consecutivo, il primo brand estero nel nostro Paese, con una quota che pesa per il 14,5%, a fronte di una media degli ultimi 6 anni che viaggiava intorno al 12%.

Un V8 da 1.000 ordini e un 13 litri Super per efficienza

Dietro questi risultati c’è un autentico gioco di squadra. Gli ordini, infatti, sono arrivati anche da settori rimasti tradizionalmente dormienti negli ultimi anni. Dai veicoli 8×4 e 6×4 – quindi parliamo di XT destinati al cava cantiere – ne sono arrivati 220. E altrettanti si sono registrati in una nicchia difficile come quella degli 8×2. Ma l’autentico colpo d’ala è giunto dal sempreverde V8, che nel corso del 2021 ha sfondato il tetto dei 1.000 ordini, giustificati non soltanto dai progressivi miglioramenti, dimostrati anche dai dati reali di utilizzo raccolti da remoto, che parlano di un abbattimento dei consumi rispetto alla generazione precedente del 10% (quindi molto superiore rispetto al 6% promesso), ma anche dalla conquista di nuovi target. Nel senso cioè che se fino a ieri il V8 era molto spesso il motore più amato dai padroncini, adesso abbinato con gli allestimenti più completi della Serie S diventa anche un’opzione molto gettonata dalle flotte, interessate a veicoli con cui legare e fidelizzare gli autisti migliori, divenuti sempre di più merce rara.

Ma non è finita, perché negli ultimi mesi dell’anno, grazie a un investimento di ben due miliardi di euro, Scania ha anche lanciato sul mercato un nuovo motore da 13 litri – quello che, in abbinata con la rivista catena cinematica e con altri componenti essenziali segna una gamma identificata come «Super» – in grado già di per sé di contenere i consumi di carburante rispetto al propulsore che manda in pensione dell’8%, ma soprattutto di raggiungere un’efficienza termica del 50%, un valore che appare come stellare se paragonato a quelli ben più modesti di qualche anno fa.

Il futuro dietro l’angolo

Lo sviluppo dei prodotti comunque non si ferma qui. I prossimi passi vanno verso una sempre maggiore sostenibilità dei mezzi di trasporto. Scania prevede nel 2023 l’introduzione dei BEV@40/60 Ton, per applicazioni regionali con ricarica in 90 minuti; nel 2024 BEV@40/60 Ton, per il lungo raggio con ricarica il 45 minuti.
In fase di sperimentazione i BEV@64 Ton per il trasporto container con combinazione da 32 metri (inizio test nel primo semestre 2022) e i BEV@80 Ton per applicazioni forestali (inizio test entro l’anno in corso).

Già quest’anno, invece, sarà proposto un trattore molto particolare, perché alimentato con CNG, quindi con gas naturale compresso. Il motivo di interesse in questo caso è di riuscire a raggiungere un’autonoma di 750 chilometri, potendo confidare su due serbatoi, uno da 110 kg a sinistra e uno da 89 kg a destra.

Non solo veicoli

È Frederik Swartling, direttore service sales operations, a sottolineare come «è la digitalizzazione il motore che guida il cambiamento» e che oggi il 90% dei veicoli circolanti in Italia è connesso (parliamo per la precisione di 19.718 mezzi). Una digitalizzazione che viaggia di pari passo con i servizi di assistenza disponibili (anche da remoto) così come i contratti di assistenza: Fleet Care, Procare che attualmente accompagnano oltre 10 mila veicoli (10.025 rispetto ai 9.278 del 2020). Il passaggio successivo si chiama On-site service che prevede di effettuare la manutenzione dei mezzi presso la sede del cliente, mantenendo inalterati gli standard Scania ma consentendo notevoli risparmi di tempo e di gasolio. Attualmente questa formula è testata da DN Logistica.

Tutti servizi forniti da una rete consolidata, composta da 17 concessionari e 107 officine e che nel corso dell’ultimo anno ha piantato nuove bandiere a Fiumicino nel Lazio, a Caserta in Campania e a Olbia in Sardegna.
Oltre ai servizi di assistenza, è importante fornire servizi finanziari e assicurativi; lo sa bene Scania Finance Italy – nel 2021 ha finanziato il 53% dei veicoli venduti e il 60% di questi sono assicurati con coperture Incendio/Furto e Kasko  – che archivia l’anno passato con un fatturato di 590 milioni di euro, 40 milioni in più rispetto al 2020.

Ecco perché, tirando le somme, l’amministratore delegato di Italscania, Enrique Enrich, ha sottolineato come malgrado gli investimenti nel prodotto, alla fine è il service il focus, la leva in grado di differenziare un marchio di veicoli dall’altro, in quanto è attraverso l’insieme dei servizi che si stabilisce la relazione con il cliente-trasportatore.

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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