Guidando per più di 8.500 km su terreni accidentati e vaste distese di dune desertiche, l’olandese Janus van Kasteren jr del team Iveco Boss Machinery De Rooy si è aggiudicato la 45sima edizione della Dakar, categoria T5 Camion, rally che per la terza volta si è corso in Arabia Saudita. Van Kasteren, insieme ai compagni di squadra Marcel Snijders e Darek Rodewald, ha vinto alla guida dell’Iveco Powerstar n. 502, seguito da altri tre Powerstar: quello non ufficiale del ceco Martin Macik (MM Technology) e altri due del team Eurol de Rooy, rispettivamente guidati da Martin van Den Brink (terzo) e dal sorprendente ventenne Mitchel van Den Brink (quarto), figlio di Martin. In sostanza un vero e proprio trionfo per i veicoli della casa torinese, che hanno occupato sei dei primi otto posti della classifica finale tra team ufficiali e privati.
Per Iveco 10 tappe vinte su 14
Janus van Kasteren jr è salito sul gradino più alto alla sua quarta partecipazione, mentre Mitchel van den Brink è diventato il più giovane vincitore nelle prove speciali, grazie al primo posto conquistato nella sesta tappa. Ritirato invece al quarto giorno di gara l’altro rappresentante del team Boss Machinery, Vick Versteijnen.
Con questa vittoria Iveco interrompe il dominio incontrastato dei russi di Kamaz nella Dakar, che durava dal 2017, e porta a tre le vittorie nella classica Rally-Raid dopo quelle ottenute da Gerard de Rooy (oggi team principal) nel 2012 e nel 2016, in Argentina.
La squadra russa quest’anno non era presente per le sanzioni che la FIA ha adottato a seguito della guerra russo-ucraina, ma sicuramente i camion Iveco sarebbero stati in lotta per la vittoria finale, avendo dimostrato grande velocità e adattabilità alle condizioni estreme del rally. Delle 14 tappe, infatti, i Powerstar ne hanno vinte 10, lasciando ad Ales Loprais – poi ritiratosi per il tragico quanto incolpevole incidente mortale con uno spettatore italiano – con il Praga V4S DKR due speciali e una tappa ciascuna al Renault C460 di Pascal De Baar e al Tatra di Vaidotas Paskevicius.
Quasi 9.000 km e 5.000 km di prove speciali nel deserto arabo
In sintesi, la Dakar 2023, che si è svolta dal 31 dicembre 2022 al 15 gennaio 2023 lungo le montagne e i deserti dell’Arabia Saudita, ha visto in gara 365 veicoli su un nuovo percorso di quasi 9.000 km di terreni pericolosi e in condizioni estreme, partendo dalle coste del Mar Rosso per tagliare il traguardo a Damman, dalla parte opposta della Penisola Arabica. I piloti hanno dovuto cimentarsi in quasi 5.000 km di prove speciali già nel prologo della competizione, oltre a 14 tappe, inclusa una corsa di quattro giorni nell’oceano di dune dell’Empty Quarter e una tappa “maratona” in cui gli equipaggi e i mezzi hanno gareggiato senza assistenza.
Il camion vincente: Iveco Powerstar con motore Cursor 13 e pneumatici Goodyear
Tutti i veicoli Powerstar presenti in Arabia sono stati dotati di motori Cursor 13 in grado di erogare fino a 1.000 CV, appositamente progettati da FPT Industrial, il brand di Iveco Group dedicato ai sistemi di propulsione, con i recentissimi aggiornamenti sia all’assetto delle sospensioni che ai sistemi di gonfiaggio degli pneumatici. Questi ultimi sono Goodyear Offroad, coperture di serie con una mescola specifica per il fuoristrada, progettata per ottimizzare la generazione del calore e le alte velocità, e un battistrada profondo e resistente agli urti. I test sulle gomme, effettuati in Marocco nel deserto del Sahara, sono serviti anche per provare il nuovo sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici, Goodyear TPMS, che prevede un sensore posizionato all’interno dello pneumatico che avvisa il conducente di eventuali anomalie nella pressione dello stesso, attraverso un display montato sul cruscotto del camion.
