Ancora una volta un grande successo di temi e visitatori a Rimini per Ecomondo 2025. Le presenze sono cresciute del 7%, con un +10% di visitatori esteri. L’edizione numero 28 della fiera dedicata alla green, blue e circular economy si è conclusa confermandosi come hub internazionale per la transizione ecologica. Oltre 1.700 brand (contro i 1.600 del 2024), di cui il 18% provenienti dall’estero, hanno occupato una superficie complessiva di 166.000 metri quadrati.
A contribuire al successo è stato anche il ritorno di Sal.Ve, il Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia in collaborazione con Anfia, che ha portato in mostra l’intera gamma di allestimenti per veicoli industriali e speciali dedicati alla raccolta dei rifiuti solidi e liquidi, allo spazzamento stradale e agli spurghi. In parte minore erano presenti anche i semirimorchi a piano mobile e le cisterne per prodotti chimici, rappresentati da Multitrax, TMT e Alkom.
Multitrax
«La fiera cresce di importanza di anno in anno», dice Alberto Maggi, a capo della Multitrax di Cremona, «ma dispiace vedere come i costruttori di piani mobili a Rimini siano sempre di meno. Eppure questi mezzi sono una parte fondamentale della catena della green economy, perché trasportano vetro, carta, legno». Materie prime del riciclo, alla base dell’economia circolare, in cui Multitrax — insieme all’olandese Kraker — rappresenta un’eccellenza europea.
Il gruppo di Axel produce 1.000 mezzi all’anno, per la maggioranza del tipo K-Force, declinato nelle versioni 2.0, Agri, UK, Waste, Steered, Hupac e Tuttoporte. Circa 100 di questi sono destinati all’Italia e importati da Multitrax, mentre altri 50 vengono impiegati nella flotta a noleggio.
In fiera erano esposti due K-Force da 88 e 92 m³ di volume.

TMT
«Noi siamo costruttori medio-piccoli», spiega Alfredo Spinozzi, CEO della marchigiana TMT, «in grado di produrre circa 300 piani mobili, di cui un centinaio esportati, per un fatturato di 20 milioni di euro. Puntiamo molto sull’anno nuovo, perché gli ultimi due sono stati un po’ calmi come mercato».
In fiera era presentato il nuovo trailer per BRA Servizi, con la partecipazione tecnica di GFM Oleodinamica. Il Conchiglia Moving Floor E110, pensato per il trasporto di rifiuti e materiali voluminosi, è equipaggiato anche con una gru Epsilon Palfinger M110Z77: «non l’avevamo a listino e l’abbiamo montata su un nostro piano mobile per la prima volta in questa occasione», aggiunge Spinozzi.
Il mezzo offre una capacità di carico di 78 m³ e, grazie al sistema Moving Floor, consente di movimentare materiali sfusi, pallet o carichi ingombranti. La gru con sbraccio massimo di 7,7 metri permette le operazioni di carico in autonomia. Completano l’allestimento il telaio in acciaio zincato a caldo, gli assali SAF Intra Off-Road da 9 tonnellate e la chiusura pneumatica delle porte posteriori.

Esa
Presente in fiera con un compattatore dotato di sistema per il recupero dei cassonetti su due file e in un arco di 180°, capace di effettuare una raccolta bilaterale fino a 9.500 kg di portata utile.
La sua particolarità è poter montare, oltre a un sistema fisso, anche un compattatore scarrabile. È dotato inoltre di sette telecamere per il controllo delle operazioni e di un sistema di movimento dell’attrezzatura assistito da guida laser e visione artificiale.
Grazie all’IoT, i mezzi Esa consentono l’accesso controllato e la registrazione dei dati di conferimento, permettendo ai gestori di incentivare i comportamenti virtuosi dei cittadini. I sensori rilevano il livello di riempimento dei contenitori, segnalano anomalie in tempo reale e comunicano al sistema quando è necessario lo svuotamento.
Questo consente di programmare i percorsi quotidiani in modo più efficiente, evitando svuotamenti non necessari. Il sistema RFID con tag UHF riconosce la natura del contenuto e lo stato del contenitore, mentre il GPS ne individua la posizione. È inoltre presente un sistema di pesatura integrato nel braccio robotizzato per il controllo immediato della quantità di rifiuti raccolti.
Con un centinaio di dipendenti, il gruppo produce circa 150 allestimenti all’anno.

Nord Engineering
Con 250 macchine l’anno e 50mila contenitori prodotti, il gruppo piemontese esporta il 40% della produzione, «soprattutto in USA e Sud America», spiega Andrea Fissore. «Abbiamo due filiali, ma anche il mercato nazionale è cresciuto: abbiamo progettato un nuovo compattatore adatto ai centri storici e alle cittadine di medie dimensioni».
Si tratta di una nuova gamma di macchine più piccole e veloci, con molta intelligenza artificiale integrata. «Per aumentare la connettività e la comunicazione di danni, errori o vandalismi e ottimizzare il flusso di lavoro», conclude Fissore.

Cbs Carnovari
«Abbiamo appena acquisito una nuova società», racconta Daniele Carnovari, «la veronese Trascar, fondata nel 1981 dai fratelli Giuliani e specializzata nella trasformazione di mezzi industriali, con l’aggiunta del terzo asse o l’allungamento dell’interasse». Trascar è l’unico trasformatore ufficiale di veicoli MAN in Italia. In fiera era infatti esposto un MAN a 4 assi per allestimento scarrabile trasformato dalla società veronese.
Accanto, la gamma di rimorchi a 4 assi Clipper, nati nel 2022 e ora aggiornati con bloccaggi più robusti e fluidi, una slitta e un timone anteriore rivisitati, oltre a nuovi paracicli. Il gruppo, con sedi tra Milano, Brescia e Verona, produce circa 250 allestimenti e un centinaio di rimorchi all’anno, tutti destinati al mercato interno.

Ams
Con una quota di 180-200 allestimenti all’anno, il gruppo toscano della famiglia Ghetti, guidato dal CEO Alessandra Ghetti, ha portato a Rimini la gamma di compattatori posteriori e laterali, insieme a un nuovo modello bilaterale con sensori sul gancio per individuare il cassonetto da prelevare. «Monta un lettore per il centraggio automatico», spiega Lorenzo Lotti. «Il mercato sta chiedendo sempre più macchine laterali mono-operatore, con molta automazione per la sicurezza e la trasmissione di dati in tempo reale».
Il mezzo monta otto telecamere che consentono la visione completa dell’area di lavoro durante tutto il ciclo di sollevamento e deposizione della campana. Sul fronte export, il gruppo è concentrato sulla Spagna e sui Paesi di lingua spagnola del Sud America, dove esporta il 50% della produzione, «completamente realizzata in Toscana», sottolinea Lotti.

Emiliana Serbatoi
In fiera l’azienda modenese ha presentato le nuove vasche portafusti in polietilene da 120 a 1.100 litri, con piano di appoggio in grigliato removibile, e le vasche per la raccolta degli oli esausti da 300 a 500 litri.
«Le abbiamo realizzate – spiega il CEO Gianlauro Morselli (nella foto qui in basso) – in un nuovo impianto di stampaggio da 600 mila euro di investimento, che le produce in un solo passaggio, richiedendo solo la rifinitura finale. Un modo per aumentare la produttività e migliorare la qualità».

Farid
Per il gruppo piemontese, parte dal 2019 del colosso tedesco Zoeller, un’anteprima in coppia con Iveco: un Eurocargo a 3 assi da 26 tonnellate equipaggiato con compattatore T1SM Plus.
L’elettronica di bordo è estremamente moderna, basata su protocolli CanBus e su un software completamente riprogettato, che risponde alle norme di sicurezza vigenti ottimizzando funzioni operative e di controllo.
«Negli ultimi due anni il mercato è andato bene», spiega Alberto Scotti, marketing manager di Farid. «All’estero siamo arrivati al 55% di export, mentre in Italia il mercato è in una fase di riflessione, non di calo ma meno brillante. L’estero invece tira molto, in Europa, Nord Africa, Arabia, Sud America, Argentina e USA. Per la città di New York abbiamo appena fornito 20 compattatori laterali e stiamo partecipando a un tender da 200-250 macchine». Una commessa importante è arrivata anche da Amsa Milano, con 30 macchine dedicate alla raccolta del vetro, «costruite con una lamiera brevettata che contiene una pellicola fonoassorbente per ridurre il rumore», conclude Scotti.

Longo
Per il costruttore pugliese, la fiera resta un punto di riferimento. «In un mercato ancora attivo per il nostro settore», spiega Vito Longo, «esporre è fondamentale. Siamo cresciuti del 10% lo scorso anno. Oggi vanno molto gli aspiratori industriali che non scavano il manto stradale, non fanno buche o polvere, non danneggiano le sottostrutture e non producono rumore».
Tra le novità, il New Excavator da 32 t Rhino Z Pro su Mercedes Arocs 320, con cassone ribaltabile da 10,5 m³ e braccio da 250 mm di diametro, dotato di turbine a doppio impianto separate per aspirare materiali secchi o umidi fino a 45.000 m³/h a 0,47 bar. In gamma anche le combinate da 260 q su MAN (8.300 litri di acqua sporca) e da 320 q su Mercedes. La produzione si attesta su 150 allestimenti all’anno.


Kaiser Moro
Nata come Moro oltre un secolo fa, l’azienda è entrata nel 2014 nel gruppo Kaiser del Liechtenstein, trovando la propria collocazione ideale grazie alla complementarietà di prodotti e mercati.
La sede centrale resta a Fiume Veneto (PN) e concentra la produzione in due divisioni principali: attrezzature combinate per la pulizia di fognature e per uso industriale, e pompe per vuoto con relativi componenti utilizzati da OEM locali.
In fiera è stata presentata in anteprima italiana un’unità a 5 assi aspira-polveri Elegance 3.0 su Volvo per il mercato svizzero. «Ha una coppia di pompe particolari e può muoversi autonomamente», spiega Luca Moro. «È un prototipo già mostrato al Pollutec e ora pronto per i test in Italia».
«Il mercato va bene – aggiunge Moro – anche grazie alla collaborazione con Kaiser, che ci permette di distribuire in più Paesi, tra cui Slovacchia, Finlandia, Austria e USA».

Cappellotto
In fiera con la nuova CapRecy, aggiornata nella vasca, nell’impianto di riciclo e nel design. «Abbiamo lavorato sia sull’estetica sia sulla funzionalità», spiega Matteo Toppan, direttore marketing.
Con 500 allestimenti l’anno, otto stabilimenti in Europa, 600 dipendenti e 133 milioni di euro di fatturato, il gruppo è tra i maggiori al mondo, con un’export del 70%.
«Le nostre consegne arrivano anche a 12-24 mesi, sono macchine molto importanti, allestite di solito su telai Scania o DAF. Per ora restiamo sul termico: le batterie non sono ancora adatte a garantire l’autonomia richiesta in questo tipo di lavoro», conclude Toppan.

Alkom
Il gruppo veneto ha presentato la cisterna CC35X – L4BH, realizzata interamente in acciaio inox AISI 316 e montata su telaio Tecnokar Trailers. Con una capacità utile di 31.000 litri, è suddivisa in tre scomparti senza frangiflutti, «pensati per agevolare il lavaggio interno anche in condizioni operative gravose», spiega Andrea Brendolan. Il sistema incorpora una pompa a vite installata sul pianale posteriore, un valvolame Perolo e un sistema integrato per la prevenzione della caduta dall’alto. È dotata inoltre di pesatura full-GPS per il monitoraggio in tempo reale del veicolo.
In mostra anche un secondo allestimento su motrice a due assi con cisterna da 12.000 litri in acciaio inox AISI 304, suddivisa in due scomparti. «Una soluzione maneggevole, perfetta per operazioni più agili senza rinunciare alla robustezza dei materiali inox», aggiunge Brendolan.

Busi Group
Il gruppo ha presentato la nuova spazzatrice idrostatica BS5, realizzata da BSA, azienda del gruppo specializzata in soluzioni per la pulizia urbana. È la prima spazzatrice idrostatica progettata e sviluppata interamente in casa, e segna l’inizio di una nuova generazione di macchine che uniscono innovazione, efficienza e sostenibilità. «Un segmento che ancora mancava nel nostro portafoglio», spiega Alberto Signorati.
La BS5 è compatibile con carburanti HVO, garantisce bassi consumi e manutenzione ridotta, e si distingue per il design firmato Giorgio Gnesda, che unisce ergonomia, visibilità e comfort per l’operatore. Accanto a BS5, in fiera era presente anche l’intera gamma di cassonetti stradali +B LID di OMB Technology, con aperture smart personalizzabili, e il sistema CMPL 8 per la raccolta laterale dei rifiuti urbani. Non mancavano inoltre il veicolo T-Rex, il nuovo compattatore monopala CSM di BTE con impianto fotovoltaico, il rimorchio B-Trail di MEC, il sistema di raccolta posteriore con AVC Automatico e la piattaforma di monitoraggio B-Connect PRO per la gestione da remoto delle soluzioni.

Fassi
«Le soluzioni che abbiamo portato a Ecomondo sono il frutto di un dialogo continuo tra tutte le aziende del gruppo», spiega Marco Del Campanile, responsabile Marrel e Cranab per l’Italia. «Un confronto che ci permette di trasformare le idee in tecnologie reali. L’evoluzione dei nostri prodotti consolida la nostra presenza sul mercato, offrendo risposte puntuali a un settore sempre più orientato verso efficienza e sostenibilità».
In Svezia, dove Cranab affonda le sue radici, nasce la competenza nel mondo forestale e del riciclo, oggi integrata con la progettazione e la produzione italiane per sviluppare gru on-road e off-road di nuova generazione. In Francia, Marrel continua a essere un punto di riferimento nel settore degli scarrabili, grazie a sistemi solidi e produttivi. «Insieme, Fassi, Marrel e Cranab offrono una gamma completa di soluzioni per la green economy: una filiera integrata che parte dalla progettazione e arriva fino alla messa in opera, garantendo qualità, sicurezza e continuità operativa», conclude Del Campanile.
In mostra una gru Fassi F165A.2.24 e-dynamic, gli scarrabili Marrel AL26SLI S67, AL5 A34 e tre gru Cranab RZ18TR.2, RZ16XP.2 e RZ13TR.2.



