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Sempre più connessi, sempre più intelligenti. I veicoli del futuro in scena a Geotab Connect 2023

La convention annuale si è tenuta negli scorsi giorni a Orlando, in Florida, ed è stata l’occasione per discutere del futuro della mobilità e dell’importanza dei dati. Presentato anche lo studio sui fattori che incidono maggiormente sull’autonomia delle batterie dei veicoli elettrici

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Se puoi sognarlo, puoi farlo, diceva Walt Disney. Il sogno, però, sembra aver superato le aspettative per quanto riguarda i veicoli connessi, o almeno così sembrerebbe stando alle analisi degli esperti. La citazione, infatti, arriva da niente di meno che Ed Peper, Vicepresidente per gli Stati Uniti di General Motor Fleet, intervenuto in occasione di Geotab Connect 2023, l’evento annuale targato Geotab per discutere sul futuro dei veicoli connessi e sull’impatto che i dati avranno sulla mobilità. I numeri parlano chiaro: sul fronte dell’autotrasporto si prevede che entro il 2025 i camion connessi saranno oltre 35 milioni a livello globale. In generale, invece, negli ultimi tre anni i veicoli connessi sono aumentati del 60% raggiungendo quota 3 milioni e 200mila unità nel gennaio 2023. Nel 2020 erano poco più di 2 milioni. Tre anni in cui il mondo è cambiato, la tecnologia si è evoluta e la telematica è diventata quanto mai essenziale. «Siamo di fronte a una nuova era della mobilità» ha sottolineato Gagan Mann, Vicepresidente Digital Fleet & Services di Stellantis. Ma cosa dovremmo aspettarci da questa nuova era e quali sono le ottimizzazioni che ne deriveranno?

Sono principalmente tre i vantaggi ribaditi nell’ambito di Geotab Connect: maggiore sicurezza, maggiore sostenibilità e maggiore efficienza. Per quanto riguarda il primo aspetto, i risultati sono già misurabili: grazie alla telematica a bordo dei veicoli il numero di incidenti si sarebbe ridotto del 30%. Percentuale che ricorre anche per quanto riguarda l’altro grande tema del momento, ossia la sostenibilità ambientale. Grazie ai veicoli intelligenti è infatti possibile risparmiare il 30% delle emissioni; un risultato reso possibile grazie alle informazioni condivise dal veicolo in merito allo stile di guida del conducente e a situazioni significative ai fini dei consumi, come per esempio la velocità massima raggiunta, la velocità media, le frenate brusche, la frequenza delle fermate e le variazioni di peso del veicolo, ottimizzando i risultati anche in termini di efficienza dei veicoli.

Risultati che, però, per essere raggiunti non richiedono solo una cospicua raccolta di dati, ma anche la loro corretta analisi e interpretazione. «I dati sono oggi un elemento chiave per comprendere ciò di cui le flotte necessitano e fissare i relativi KPI – ha precisato Neil Cawse, CEO di Geotab –. Oggi la telematica è già in grado di rilevare in tempo reale praticamente ogni aspetto del funzionamento di un veicolo, dal consumo di carburante al tempo necessario per la manutenzione, ma in futuro emergeranno senz’altro nuovi casi d’uso che oggi non siamo ancora in grado di immaginare perché partendo dallo studio dei dati è possibile comprendere nuove esigenze e ambiti di applicazione». E un esempio concreto arriva proprio da Geotab.

La società leader globale in ambito IoT e veicoli connessi ha infatti analizzato l’impatto della temperatura esterna e della velocità sull’autonomia dei veicoli elettrici. Lo studio utilizza dati aggregati e anonimizzati provenienti dai 3 milioni di percorsi effettuati dai veicoli elettrici e 550.000 ore di guida, confrontando l’autonomia di due tipi di veicoli, una berlina elettrica e un furgone cargo leggero, entrambi settati per rappresentare una batteria da 65 kWh, con l’obiettivo di esplorare i fattori significativi che influiscono sull’autonomia dei veicoli.

Franco Viganò, Director Strategic Channel Development e Country Manager di Geotab Italia.

E i dati, ancora una volta, hanno parlato. Emerge infatti che la velocità di guida dei veicoli condiziona l’effetto della temperatura esterna. A bassa velocità la temperatura può avere un impatto significativo sull’autonomia, mentre a velocità più elevate la temperatura diventa molto meno rilevante. Anche le dimensioni e la forma influenzano le condizioni ottimali per massimizzare l’autonomia dei veicoli elettrici: i veicoli più grandi perdono autonomia più rapidamente all’aumentare della velocità. La strategia migliore per ottimizzare l’autonomia dei veicoli elettrici deve quindi tener conto del contesto del viaggio. Per esempio, per un percorso autostradale, evitare l’alta velocità sarà la strategia migliore per conservare l’autonomia, soprattutto per i veicoli più grandi. Per i percorsi più lenti, invece, l’autonomia dipenderà maggiormente dalla variabilità stagionale; pertanto, i risultati migliori si otterranno attenuando l’impatto della temperatura. «L’analisi, supportata da dati reali su veicoli elettrici, è destinata a essere utilizzata come risorsa per sensibilizzare gli utenti circa i fattori che influiscono sull’autonomia delle batterie e a sviluppare consapevolezza sulle strategie per ottimizzare la transizione verso una flotta sostenibile» è il commento di Franco Viganò, Director Strategic Channel Development e Country Manager di Geotab Italia.

Ma le innovazioni non sono facili da digerire e, per dirla tutta, anche i costi non sono un fattore indifferente. «Dovremmo approcciarci alle innovazioni nel mondo dei trasporti così come già avvenuto con la domotica, con cui oggi abbiamo tutti familiarità – ha quindi spiegato Brandon Blumber, Senior Manager Business Development di Rivian – . Siamo abituati alle luci di casa che si accendono in autonomia all’orario impostato, al termostato che si autoregola, al portone di casa che si apre al nostro arrivo. Nel mondo dei trasporti succederà qualcosa di molto simile: immaginate di non dovervi più recare in concessionaria o in un centro d’assistenza per effettuare un intervento sul mezzo, ma sia il veicolo stesso a inviare le informazioni necessarie o avvisarvi quando qualcosa non va. Le flotte saranno in grado di prendere autonomamente le decisioni, facilitando così anche il lavoro degli operatori».

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