L’eliminazione dell’IMU costa. E per reperire i fondi di copertura il governo ha emanato il decreto legge 31 agosto 20 13, n.102 in cui c’è una vera e propria scure su un lungo elenco di fondi: tagli ai fondi per l’occupazione, alle risorse per efficienza energetica e rinnovabili, alle somme per sostenere i controlli contro l’evasione fiscale, alla manutenzione della rete ferroviaria e alle assunzioni nel settore sicurezza. In tutto dalle casse dello Stato vengono drenati 975,8 milioni.
In questo cimitero si trova anche un piccolo gruzzoletto di 10 milioni, destinato al Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori e finalizzato essenzialmente a iniziative di rilevanza sociale quali la protezione ambientale e la sicurezza della circolazione stradale.
Quando le associazioni di categoria dell’autotrasporto – praticamente tutte: Unatras con Anita – si sono accorte del taglio subito hanno preso carta e penna per scrivere al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e al sottosegretario Rocco Girlanda, giudicando la decisione «incomprensibile e inaccettabile»: incomprensibile «l’ulteriore taglio ad un comparto già in gravi difficoltà, che merita attenzione proprio in un momento di transizione come quello attuale»; inaccettabile perché attuata senza «un reale confronto con le parti in causa».
In chiusura della missiva Unatras e Anita esprimono sia la speranza «che si trovino strade alternative per la copertura dell’abolizione dell’ Imu, senza penalizzare un settore strategico per la ripresa economica del Paese», sia la necessità di «una convocazione urgente delle scriventi al Ministero dei Trasporti per tornare a discutere nelle sedi competenti le questioni riguardanti più di 100.000 imprese di autotrasporto».