La prossima settimana dell’autotrasporto si preannuncia calda. Inizierà infatti con un incontro convocato per il 30 maggio 2016 dal ministero per incontrare le associazioni di categoria dell’autotrasporto. E a capitanare le associazioni è Unatras, che alla fine della scorsa settimana aveva chiuso il proprio Comitato Esecutivo con una proclamazione di fermo dei servizi, motivandola con il comportamento «inaccettabile» del governo. A fare gli onori di casa al ministero sarà Mauro Bonaretti, capo di Gabinetto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. All’ordine del giorno, le problematiche legate in particolare al rimborso delle spese non documentate.
Riassumiamo la trattativa, così come è stata condotta finora. Già lo scorso novembre e poi nella legge di stabilità si riducevano a due le fasce per il rimborso delle spese non documentate: 19 euro per i trasporti all’interno del Comune di appartenenza e 56 euro per quelli al di fuori. Saltava quindi la fascia per le missioni oltre le Regioni confinati che prevedeva un rimborso di 92 euro giornalieri, ricondotte alla fascia da 56.
A marzo però la sottosegretario Simona Vicari aveva riferito alle associazioni che dal ministero dell’Economia avevano fatto presente che lo stanziamento previsto – 60 milioni – non sarebbe stato sufficiente a coprire la spesa. Come rimediare? Qualcuno aveva ipotizzato un ritorno a un rimborso di 44 euro al giorno. Proposta che non ha avuto lunga vita, per essere bocciata nello spazio di un mattino.
A quel punto, si era aperto uno spiraglio – come ci aveva preannunciato la sottosegretario Vicari – costituito dall’aumento a 70 milioni del fondo per i rimborsi, prelevando i 10 milioni in più con una quota equamente suddivisa tra investimenti e recupero del contributo per il Servizio sanitario nazionale.
Tutto sembrava risolto, ma ancora una volta dal ministero dell’Economia dicono che non è sufficiente: 56 euro al giorno sono troppi; al massimo, forse, riescono ad arrivare a 50 euro.
Cinzia Franchini e Amedeo Genedani, rispettivamente presidenti di CNA-Fita e di Confartigianato Trasporti, non ci stanno. Per loro, leader delle associazioni rappresentative dell’autotrasporto artigiano, maggiormente interessate ai rimborsi delle spese non documentate, anche l’abbattimento a 50 euro è inaccettabile. Ma così siamo entrati nel cuore della trattativa e le parti rilanciano cercando di chiuderla fin dove possibile a proprio vantaggio. E a questo scopo anche alzare la voce, anche proclamare un fermo può essere utile. Seppure un fermo garbato o, meglio, legalista, per il quale non si indica una data, ma ci si limita a ricordare che si seguiranno le procedure previste dalla normativa e quindi si rispetterà il Codice di autoregolamentazione.
Come andrà a finire? Lunedì prossimo, 30 maggio, forse lo sapremo.