Rendere il trasporto marittimo sempre più efficiente e sostenibile. È questo l’obiettivo che l’Unione Europea intende perseguire anche attraverso importanti finanziamenti: nell’ultima programmazione 2007-2013 il Programma TEN-T ha co-finanziato 55 progetti per lo sviluppo delle Autostrade del Mare in Europa, per un totale di 450 milioni di euro di contributi che hanno a loro volta generato investimenti nei Porti europei per oltre 2 miliardi di euro.
Di questo e di tutto quanto ruota intorno alle autostrade ne parleranno oggi e domani, 27 e 28 marzo, i principali attori pubblici e privati operanti nel settore marittimo, industriale ed energetico a livello internazionale presso il terminal 103 della Stazione Passeggeri della Marittima di Venezia, dove si sta svolgendo la Conferenza Europea promossa dal coordinatore europeo delle Autostrade del Mare, Brian Simpson e realizzata in collaborazione con l’Autorità Portuale di Venezia.
Peraltro il porto di Venezia ha ottenuto dal Programma TEN-T i finanziamenti per il potenziamento delle infrastrutture esistenti, per l’ampliamento della capacità infrastrutturale del Porto tramite la realizzazione di nuovi terminal e della Piattaforma d’altura e – fra i progetti più recenti – per il Poseidon MED, primo progetto in Adriatico e Mediterraneo per lo stoccaggio e il rifornimento dell’LNG e primo progetto Europeo che coinvolge anche Paesi extra UE, fra i quali Qatar e Cipro.
Proprio a questo riguardno il presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, ha sottolineato come «il futuro europeo è sempre più fuori dell’Europa e passa per i porti. Nel 2002 l’export extra-UE era pari al 44% del commercio intra-UE. Percentuale che è aumentata all’88% nel 2013 e che supererà il 100% entro una decina di anni. E siccome l’85% del commercio internazionale si muove via mare, la pressione sul trasporto marittimo e sui porti sarà eccezionale. … Le Autostrade del Mare (MoS), se coinvolte, possono essere utili per passare dalla costruzione del mercato unico interno europeo a quello di inserire l’Europa nei mercati mondiali. Ma occorre che la politica europea delle Autostrade del Mare non distingua più tra origini/destinazioni appartenenti a Stati Membri e a quelle ubicati in Stati Terzi. L’Unione Mediterranea delle Autostrade del Mare deve, per esempio, diventare un obiettivo pioritario di politica europea.”.