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Addio al servizio “Data Certa” di Poste Italiane

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Dal 1 aprile scorso le Poste Italiane non effettuano più il servizio «Data Certa» che consentiva di avere la certezza della data grazie all’attestazione fornita dal pubblico ufficiale con l’apposizione del timbro postale su documenti come contratti, dichiarazioni unilaterali e altre scritture private.
Un servizio usato abitualmente anche dalle imprese di autotrasporto per dare certezza alla data apposta sui contratti di trasporto scritti (stipulati ai sensi dell’art.6 del d.lgs 286/2005 e successive modifiche) che suppliva alle funzioni di spettanza di Notai o alla registrazione all’Agenzia delle Entrate.
Tra le soluzioni alternative per conferire certezza alla data del documento, segnaliamo:
– inviare il documento dal proprio indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) alla controparte, conservando le due ricevute (di “accettazione” e di “consegna”) che il sistema genera in automatico.
Un sistema certamente immediato ed economico.
– affrancare regolarmente il documento e inviarlo a se stessi, in modo tale che venga apposto comunque il codice a barre dal quale è possibile risalire alla data di spedizione. La spedizione va fatta tramite “raccomandata senza busta” (è necessario che l’ultima facciata sia bianca in modo da consentire di scriverci l’indirizzo del destinatario).
– apporre la cosiddetta “marca temporale sui documenti informatici”: il sistema basa la propria modalità di certificazione della marca temporale su un procedimento informatico regolamentato dalla legge, che permette di attribuire a un oggetto digitale o documento informatico una data e un orario in modo certo e opponibile a terzi. La marca temporale può essere anche associata alla firma digitale.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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