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Allarme piattaforma Vado Ligure, mancano le aree di emergenza per le soste dei camion

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Desta forti preoccupazioni logistiche la realizzazione della piattaforma Maersk a Vado Ligure. Il nuovo terminal container in costruzione, che sarà operativo a partire dal dicembre di quest’anno, potrebbe infatti creare code di autoarticolati in entrata e in uscita dal porto per eventuali problemi nella cintura urbana e viaria attorno alla piattaforma. In particolare, sembra che manchino le aree di sosta per i camion nel caso di queste emergenze.

Negli ultimi tempi si sono succeduti incontri e sopralluoghi che hanno coinvolto associazioni degli autotrasportatori, autorità di sistema portuale e Prefettura, ma non sono state ancora individuate possibili “valvole di sfogo” per le soste di emergenza.
Il prefetto Antonio Cananà ha promesso, in una delle ultime riunioni con gli autotrasportatori della Fita- Cna, di coinvolgere l’Unione industriali e  i privati proprietari degli spazi attorno alla piattaforma che potrebbero essere idonei allo scopo. Ma anche le aree gestite dall’Autorità portuale e da Sat, nei pressi dello svincolo e dell’Aurelia bis nel tratto tra Vado e Bergeggi, a ridosso del porto, potrebbero andare bene. Verranno ascoltati anche i sindaci di Savona e Vado, Ilaria Caprioglio e Monica Giuliano, Confartigianato e le concessionarie autostradali
L’allarme peraltro è noto da tempo, da quando cioè si era visto che le uniche infrastrutture in costruzione erano quelle all’interno del porto, mentre all’esterno la situazione appare in netto ritardo, a partire dal casello autostradale di Bossarino che è ancora sulla carta e potrebbe essere realizzato, forse, solo nel 2024. Per la ristrutturazione della superstrada di Vado invece è prossima la stesura del progetto esecutivo, mentre l’Autorità portuale ha già stanziato i fondi (11 milioni di euro) e la Provincia ha assunto il ruolo di coordinamento e gestione degli appalti. È stato ribadito che il 40% dei container sarà movimentato per ferrovia, mentre un’altra quota potrebbe essere di trasbordo da una nave all’altra.
«Sembra che l’Autorità portuale e Apm organizzeranno i flussi di traffico dei camion da e per la piattaforma secondo orari organizzati, in pratica su appuntamento. – ha spiegato Giuseppe Barberis, delegato per il settore merci della Cna – Però bisogna vedere se il sistema funzionerà, dato che gli autisti devono rispettare le ore di guida ed è possibile che i camion si concentrino lo stesso in alcuni orari, arrivando a Vado molto presto».

“Si presenterà una serie di problemi da affrontare con soluzioni tampone, in attesa delle nuove infrastrutture – ha aggiunto Matteo Sacchetti, segretario provinciale Cna – È vero che la prima nave arriverà alla piattaforma a fine anno, ma sarà più che altro una prova, mentre per vedere il terminal a regime servirà più tempo”.

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