I sindacati dei lavoratori lo definiscono «storico», perché sarebbe la prima volta che Amazon accetta di siglare un’intesa sindacale. È l’accordo che la multinazionale americana ha sottoscritto con le sigle Filcams-Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziarionella vertenza sui turni di lavoro del Centro logistico di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, sorta con lo sciopero del Black Friday dello scorso novembre. Il Centro è il più grande magazzino Amazon d’Italia e occupa 1.656 dipendenti.
L’intesa riorganizza completamente i turni di lavoro a partire dal prossimo 17 giugno. I lavoratori opereranno ogni settimana su due turni: quello del mattino,dalle 7 alle 15, e quello del pomeriggio, dalle 15.30 alle 23.30. Il turno notturno sarà invece su base volontaria, con un premio del 25% in più (rispetto all’attuale 15%), per un aumento stimabile tra i 70 e i 97 euro a seconda del periodo di lavoro.Tra gennaio e agostoil lavoro di notte durerà dalle 20 alle 4, con una chiusura del magazzino di tre ore, mentre nei periodi di picco, da settembre fino a dicembre, sarà esteso dalle 23.30 alle 7.30. In totale le ore di lavoro saranno 40 ore per 5 giorni alla settimana.
Eccezionalmente, nei mesi di aumento degli ordini, l’azienda potrà chiedere un giorno di lavoro straordinario o anticipare l’ingresso in servizio di un’ora, ma solonei reparti di ricevimento merce dai fornitori e di evasione degli ordini dei clienti e dopo aver informato le Rsa e i dipendenti interessati. Inoltre Amazon introdurrà la programmazione dei turni a otto settimane. I lavoratori presteranno servizio durante un fine settimana lungo un sabato e una domenica e garantiranno 2 weekend di lavoro con prestazione di sabato e 1 weekend di lavoro con prestazione di domenica, a fronte di 4 weekend consecutivi di riposo (oltre a un riposo di 3 giorni consecutivi comprendenti il weekend).
L’accordo è sperimentale, nel senso che avrà durata annuale, con incontro di verifica dopo i primi quattro mesidi applicazione dell’intesa. Un referendum a Castel San Giovanni ha già sancito l’ok all’intesa con circa il 70% dei consensi tra i votanti (500, circa un terzo dei lavoratori).
I COMMENTI
«Vogliamo essere un datore di lavoro corretto e responsabile e in quanto tale sempre disponibile al dialogo. Dobbiamo assicurarci che i turni di lavoro possano sia venire incontro alle esigenze dei dipendenti che soddisfare le aspettative dei clienti», è il commento di Amazon, che precisa come «non si tratta di un precedente. In ogni Paese in cui siamo presenti dialoghiamo con le rappresentanze dei lavoratori e riteniamo fermamente che il dialogo e il rapporto diretto con i lavoratori sia il modo più efficace per rispondere alle loro esigenze».
Per la leader della Cgil, Susanna Camusso, «aver raggiunto un accordo sindacale è già una straordinaria notizia, perché ricordo che quando ci fu lo sciopero dei lavoratori la reazione di Amazon fu quella di far saltare i tavoli di discussione».
«È un accordo pilota davvero importante e innovativo che speriamo possa estendersi a tutti gli stabilimenti italiani di Amazon ed anche in tutta Europa – dichiara la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – Le organizzazioni sindacali sono riuscite a contrattare la flessibilità degli orari e ottenere migliori condizioni di lavoro. Per la prima volta un colosso multinazionale della e-commerce riconosce il ruolo e la funzione delle relazioni sindacali».
“L’accordo ha sottratto decine di operai dall’obbligatorietà del turno notturno o pomeridiano con l’obiettivo d’impiegare di notte solo i volontari – ha aggiunto Paolo Capone, segretario generale Ugl– È un passo in avanti lungo la strada dei diritti e delle tutele, soprattutto per una multinazionale che ha sempre fatto fatica a dare valore al fattore umano, alienando molto spesso la forza lavoro”.


