Vista la condizione in cui versa la A14 a sud delle Marche, il nuovo collegamento intermodale voluto dal Gruppo Arcese e operato da Mercitalia Rail sulla tratta Torino-Pescara-Foggia sembra quasi una benedizione. Il servizio, attivo da febbraio 2020, partirà con cadenza trisettimanale, permette di caricare ogni anno circa 10.000 semirimorchi gran volume con sagoma P400 (fino al 2017 esistevano problemi per la galleria di Cattolica) e di percorrere la tratta con un transit time inferiore a 20 ore. E non caso è un servizio particolarmente richiesto, visto che il collegamento in partenza da febbraio, si affianca a quelli già esistenti tra Novara e Pescara, Verona e Bari e Venezia e Bari con cui cui diventa possibile collegare i servizi intermodali europei con quelli domestici e ridurre in questo modo i chilometri stradali di primo e ultimo miglio.
Questa scelta intermodale, divenuta sempre di più di respiro europeo e in grado di generare ogni giorno circa 50 partenze, è espressione di una precisa strategia del gruppo Arcese, che già oggi riesce a effettuare in maniera intermodale (vale a dire con il supporto della rotaia o delle autostrade del mare) il 40% dei trasporti a carico completo. Una strategia che mira a fornire una risposta efficiente alle evoluzioni dello scenario internazionale del trasporto. Oltre a quelli attualmente esistenti, infatti, ulteriori vincoli alla capacità produttiva stradale sono previsti dal pacchetto di mobilità dell’Unione Europea, dalle regolamentazioni legate al social dumping e dai vari divieti settoriali.