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Asstri Conftrasporto: «Senza semplificazioni, non partecipiamo ai test del Sistri»

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Il ministero dell’Ambiente conferma i test di funzionamento per il Sistri, di cui il primo è previsto il 24 ottobre? E molte imprese di trasporto rifiuti, come quelle aderenti ad Asstri Conftrasporto, non parteciperanno. Lo ha scritto a chiare lettere Maurizio Quintaiè, segretario generale dell’associazione,  in una nota fatta recapitare al ministero e in cui lamenta il fatto che, così come è stato ribadito nell’audizione in Commissione Ambiente della scorsa settimana, le imprese di trasporto sono pronte a collaborare all’attuazione del sistema, in cambio di alcune semplificazioni, utili per rendere funzionale e utile la tracciabilità, ma in fondo richieste anche dalla manovra di ferragosto che aveva «resuscitato» il Sistri.

Quali semplificazioni? Quella per esempio di prevedere che gli adempimenti burocratici a carico dei soggetti obbligati si possano delegare agli operatori professionali (trasportatori, soggetti che effettuano lo smaltimento o il recupero, commercianti, associazioni di categoria) fermo restando le rispettive responsabilità. Oppure quella di trasporre in digitale il sistema cartaceo vigente, in particolare consentendo ai trasportatori di emettere i documenti di trasporto del Sistri per conto dei produttori, e di interagire in tempo reale con il sistema per fornire le necessarie informative. O ancora di dotare il Sistri di un sistema di interoperabilità con i software aziendali con relative modalità di erogazione dei servizi di supporto e garantire congrui tempi per consentire l’adeguamento dei sistemi informatici aziendali al Sistri.

Oppure di eliminare sia l’obbligo di indicare nelle annotazioni della scheda Sistri (e manualmente) il percorso effettuato dall’automezzo con l’indicazione di tutte le tratte intermedie”, sia quello, previsto per i rifiuti pericolosi,  di aprire una scheda del Sistri almeno 4 ore prima del ritiro per i produttori e 2 ore prima per i trasportatori, visto che questi tempi sono assolutamente  inconciliabili con i tempi dell’organizzazione logistica dei trasporti. Ma anche di eliminare i dispositivi Usb autisti perché troppo complicato, non  dà garanzia che l’operazione è andata a buon fine e di ridurre il numero di firme necessarie per ogni operazione, visto che oggi si viaggia nell’ordine delle otto.

Insomma, proposte semplici, ma rimaste inascoltate. Per cui Asstri Conftrasporto si impunta: o il ministero fa un passo avanti per risolvere insieme il problema o noi ci si mette di traverso.
Una presa di posizione pesante, che ripassa la palla sul campo del ministero. Che farà a questo punto il ministro Stefania Prestigiacomo? Lo scopriremo nella prossima puntata di questa telenovela infinita chiamata «Sistri».

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

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