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Atm di Milano cerca 300 autisti: offre patente, CQC e sostegno all’affitto

Si parla di trasporto pubblico, certo. Ma la tentazione di stabilire un parallelismo con l'autotrasporto è forte. Anche l’ATM - Azienda Trasporti Milanesi, infatti, provando serie difficoltà nel reperire nuove risorse per la guida, ha pensato di stringere una convenzione con scuole guida per riuscire a finanziare il conseguimento della patente D e della CQC con 2.500 euro. E in più per chi risiede fuori città concede, almeno per un periodo, un sostegno per pagare l’affitto. Lo scorso anno il 10% delle assunzioni ha riguardato donne

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Questo articolo ha puro scopo comparativo. Nel senso che informa di un’azienda di trasporto pubblico, la Atm di Milano, che è alla ricerca di personale da assumere come autisti. Di autobus, ovviamente, ma l’iniziativa consente di stabilire un qualche parallelismo con aziende di autotrasporto, che come si sa sono alla continua ricerca di autisti. Per la precisione, l’azienda milanese (è giuridicamente una società per azioni interamente partecipata dal Comune) ricerca 300 conducenti di autobus (in realtà ha 600 posizione scoperte) e a questo scopo ha attivato una serie di azioni, finanziandole in maniera considerevole. Le principali sono due: 

  • la possibilità di conseguire gratuitamente la patente D insieme alla Carta di Qualificazione del Conducente, attraverso un accordo di convenzione con una serie di scuole guida (l’elenco si trova sul sito www.lavorareinatm.it) in modo da riuscire a finanziare un singolo corso con 2.500 euro. Chi dovesse avvalersi di scuole guida non in convenzione può comunque ottenere un sostegno di 1.500 euro;
  • l’opportunità di ottenere un contributo-casa per i primi mesi di affitto dei neo-conducenti, sotto forma di 33 voucher del valore di 3.000 euro lordi erogabili in busta paga in importi rateizzati. Possono richiederlo tutti i candidati conducenti in possesso delle patenti e che abbiano superato l’iter di selezione e i neo-conducenti entro 3 mesi dalla data di assunzione, residenti fuori dall’area Metropolitana di Milano e con un contratto di locazione della durata minima di sei mesi con decorrenza successiva alla candidatura.

A questo scopo l’Atm mette sul piatto una cifra che ovviamente nessuna azienda di autotrasporto potrà mai permettersi, vale a dire circa 500mila euro. Ma d’altra parte giudica un tale investimento come necessario per avere nuovo personale, utile a compensare il fisiologico turnover e a incrementare i servizi di trasporto.

Particolare enfasi viene posta sulla parità di genere, sottolineando che «nell’ultimo anno il 10% delle nuove persone entrate in Atm alla guida dei bus è donna» e che in generale «la presenza femminile in Azienda negli ultimi anni è quasi raddoppiata raggiungendo oggi il 9,6%». E questo, invece, potrebbe essere un obiettivo realizzabile anche dall’autotrasporto.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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