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Autotrasportatori Ilva: Confindustria denuncia collasso di 400 imprese

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«La situazione rischia di esplodere» è il grido d’allarme lanciato da Confindustria Taranto. «È a rischio un intero sistema con conseguenze inimmaginabili». La causa di tutto è ovviamente il blocco dell’Ilva e le conseguenze che sta determinando anche sull’indotto. E l’associazione degli industriali in una nota sottolinea come una delle situazioni più difficili coinvolga proprio l’autotrasporto, con almeno 400 imprese fino a ieri attive con la grande acciaieria pugliese e che oggi rischiano il collasso. Tutte imprese che – riferisce sempre la Confindustria locale –in moltissimi casi hanno attivato la cassa integrazione o licenziato i propri dipendenti. Accanto agli autotrasportatori, ci sono pure meccanici, gommisti, artigiani, tutte categorie per le quali non c’è previsione di sostegni e di ammortizzatori sociali, rileva ancora Confindustria.
Proprio per questo Confindustria auspica che gli incontri in programma oggi e domani (23 gennaio) a Taranto prima fra Ilva e sindacati e quindi 23 con il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, arrivino a fornire «chiarezza di prospettive» con «un’assunzione di buon senso». Insomma, secondo Confindustria Taranto, bisogna fare tutto il possibile per evitare il «tracollo» che finirebbe per comprometterebbe non soltanto il presente, ma anche il futuro della città.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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