Si chiama “atto di indirizzo” e a dire il vero nella politica italiana conta poco. Per la semplice ragione che con questo atto gli enti e le istituzioni pubbliche si danno degli obiettivi e soprattutto indicano con quali priorità intendono raggiungerle. Ma se poi questi obiettivi non fossero raggiunti difficilmente l’opinione pubblica, i media o anche l’opposizione politica lo fanno pesare. Sta di fatto che anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio nel bel mezzo dell’estate – per la precisione il 7 agosto – ha messo nero su bianco su cosa intende lavorare maggiormente nel 2016. A dire il vero – com’è ovvio – nell’elenco non ci sono obiettivi particolarmente originali e soprattutto l’autotrasporto non occupa moltissimo spazio, ma è comunque presente più o meno direttamente in alcuni punti.
L’indicazione principale compare sotto il capitolo intitolato “Incremento di efficienza nel sistema dei trasporti” e in particolare quando si parla di regolazione del trasporto stradale e dell’intermodalità, laddove si indicano come strumenti utili a tale scopo l’incentivo di “processi di aggregazione delle imprese di autotrasporto” e una “revisione dei programmi di spesa al fine di evitare contributi indifferenziati”. Due pilastri che mirano per un verso a diminuire la polverizzazione dell’offerta di trasporto merci e per un altro a mirare maggiormente la destinazione degli stanziamenti pubblici, evitando quelli che si chiamano “stanziamenti a pioggia”.
Tra gli strumenti giudicati produttivi di efficienza compare pure il “rilancio delle autostrade del mare e dell’intermodalità” – evidentemente con forme più gradite all’Unione europea che ne aveva lodato l’intento, ma non le procedure attuative – ma pure l’estensione dell’utilizzo dei sistemi di trasporto intelligente (ITS) per snellire il traffico e ridurre l’impatto ambientale. Significativo, pure, l’impulso alla realizzazione e all’estensione della Piattaforma logistica nazionale (UIRNet) finalizzata alla governance complessiva della logistica del paese.
Inoltre, fa piacere che dopo anni di lassismo il sistema viario verrà sottoposto a manutenzione e miglioramento allo scopo di incrementare la sicurezza, mentre per lo sviluppo delle infrastrutture si punta a una rivisitazione delle legge Obiettivo, correggendo in parte il tiro rispetto all’individuazione delle opere strategiche, da rendere coerente con le indicazioni europee.
Allegati
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