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Autotrasporto pesarese a rischio: l’Erario vuole 3 milioni per irregolarità nei trasporti per S.Marino

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Una sanzione superiore ai 3 milioni di euro per non aver applicato l’Iva nelle fatture di trasporto emesse a committenti della Repubblica di San Marino. È quanto ha colpito centinaia di imprese della zona di Pesaro, che si sono viste recapitare dalla locale Agenzia delle Entrate l’accertamento relativo a una serie di fatturazioni giudicate irregolari. E siccome le irregolarità, nella ricostruzione dell’Agenzia, si erano prodotte nel corso di anni, alle sanzioni si sono aggiunti pure gli interessi di mora. E se poi a questi importi già considerevoli si aggiungono anche le spese necessarie a organizzare una difesa, è facile comprendere come ci siano almeno una cinquantina di imprese a rischio di chiusura.

Come se ne esce? Il responsabile delle Marche della CNA-FIta, Riccardo Battisti, chiarisce che non ci sono altri precedenti al riguardo in Italia e che proprio per questo è stata richiesta già un anno e mezzo fa “una consulenza giuridica alla Direzione Centrale Normative e Contenzioso presso l’Agenzia delle Entrate di Roma”. Ma risposte per ora non sono giunte. Contemporaneamente sono stati presentati ricorsi presso la Commissione Tributaria Provinciale di Pesaro, sono stati vinti dalle imprese di autotrasporto, ma l’appello promosso davanti alla Commissione Tributaria Regionale dall’Agenzia delle Entrate di Pesaro ha allungato i tempi e costretto gli autotrasportatori a costituirsi nuova in giudizio.

Ecco perché è stato richiesto l’intervento della politica e in particolare dei parlamentari delle Marche, convocati in un’assemblea pubblica che si terrà sabato 24 ottobre alle ore 10, presso la sala ristorante dell’area di sosta Parco Tir Pesaro, via del Vallo, 56. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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