Prima il ponte di San Benedetto Po, dal 2012 vietato al transito dei mezzi pesanti a causa delle scosse di terremoto che lo avevano danneggiato e i cui cantieri partiranno solo nel 2016. Poi la chiusura per cedimento della strada fra Quistello e Poggio Rusco. Infine, da domani, l’interruzione fino al 14 settembre della provinciale fra Moglia e Novi, nel modenese, per consentire la sistemazione del ponte Collegrana su un canale consortile, con lavori che proseguiranno fino al 26 ottobre (data in cui riprenderà la circolazione a senso unico alternato).
La Bassa Mantovana è flagellata da una serie di chiusure e interruzioni stradali che hanno reso totalmente caotico il traffico nella zona. Un profondo disagio alla circolazione che ha suscitato le proteste del mondo dell’autotrasporto locale, costretto a percorrere lunghe deviazioni per passare nell’area. Le proteste arrivano in particolare da Quistello, dove le indicazioni stradali sono frammentarie e il rischio, anche per chi conosce la zona, è di perdersi nel dedalo di strade e stradine.
«La chiusura delle strade è a tempo indeterminato – ha spiegato Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato Imprese Mantova – Nessuno ha saputo dire quando riaprirà la strada di Quistello oppure quella di Moglia, né tantomeno il ponte di San Benedetto Po. Ma imprenditori economici ed autotrasportatori devono avere delle certezze per potere organizzare la propria attività. Chiudere anche il passaggio di Moglia, senza avere aperto Quistello, è assurdo – continua Capelli – Le deviazioni spesso conducono a strade non sempre adeguate. E dire che sarebbe bastato mettere in calendario gli interventi per creare meno disagi».
(foto: gazzetta di mantova)