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CAFA: in viaggio da 50 anni

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LA FESTA

Il Consorzio Autotrasportatori Ferraresi Artigiani, più conosciuto come Cafa, ha tagliato il traguardo dei 50 anni di attività e ha festeggiato l’importante compleanno con un evento dedicato ai suoi soci attuali e a quelli di ieri, ai suoi dipendenti e collaboratori. Una serata speciale che ha visto la partecipazione delle famiglie di quanti lavorano nel consorzio, ma anche dei principali clienti e fornitori, dei rappresentanti dell’amministrazione comunale e degli istituti bancari cittadini. Un momento conviviale per rimarcare la filosofia dell’aggregazione, consumatosi nel cortile del Castello Estense di Ferrara, a pochi passi da quella prima sede che aveva visto unirsi, nel settembre del 1966, i sette padroncini che diedero vita al consorzio Cafa.

 

LA STORIA

Negli anni il consorzio passa dai sette soci iniziali ad averne ben presto una quarantina legati sia al territorio, sia alla terra. Nel senso che lavoravano al servizio dell’agricoltura, con missioni che spesso non andavano oltre l’ombra del campanile. Cafa oggi è una realtà di 75 soci e 120 veicoli (di cui 30 di proprietà).

Anche le sedi societarie cambiano nel corso degli anni: nel 1973 il consorzio si trasferisce a Pontelagoscuro, appena fuori città, perché lì ci sono gli spazi utili per sviluppare l’attività, far nascere un’officina, il primo distributore interno, un piccolo magazzino. Supporti essenziali per infondere il primo alito imprenditoriale a un’attività ancorata al mondo agricolo e in particolar modo alla filiera dello zucchero.

Dal 1975, i veicoli della Cafa escono da Ferrara e dall’Emilia Romagna, raggiungono Lombardia, Toscana, Piemonte e chi li guida – ricorda il presidente Roberto Grechi – «comincia a ragionare più in grande». Così, già nel 1978-79 Cafa trasloca in un’altra area (da via Vallelunga a via del Canneto) dove ha a disposizione una palazzina per ospitare gli uffici, dei magazzini di dimensioni più grandi e un piazzale in cui poter parcheggiare i veicoli che andavano via via aumentando.

Nel 1984 vede luce la Cisaf, una società che ha in pancia tutte le proprietà immobiliari, in modo tale che quando il socio decide di terminare l’attività, si ritrova titolare di un patrimonio da incassare distribuendo agli altri soci le sue quote sociali.

Nel 1988 nasce un’altra società, la Stif, che si occupa esclusivamente di servizi per gli autotrasportatori, da quelli di officina al rifornimento di carburante tramite distributore interno (oggi arrivato a erogare più di 6 milioni di litri di gasolio), dal lavaggio fino alle bonifiche delle cisterne (l’ultimo realizzato prevede un processo di sterilizzazione certificato EFTCO), fino agli acquisti collettivi. Per la prima volta, così, i soci dispongono di strumenti utili non soltanto per sviluppare nuove attività, ma anche per minimizzare i fermi macchina, per contenere i costi e di conseguenza per far lievitare i margini.

Ma la redditività del trasporto, secondo Grechi, è una sorta di chimera, da rincorrere facendosi supportare dalla logistica. Così nei decenni successivi la Cafa potenzia soprattutto questo comparto, investe in un centro intermodale e in un sistema gestionale (sviluppato da Visurun) con cui ottimizzare la gestione della flotta e tracciare le merci, accumula progressivamente nuovi magazzini e gestisce con successo alcune acquisizioni di altre realtà aggregative, che servono a diversificare i settori, a entrare nel mondo dei container e in quello dei materiali plastici.

Il primo amore, però, non si scorda mai e quello di Cafa resta lo zucchero, a cui è dedicata «Sugar», una società in grado di gestirne l’intero ciclo logistico, dalla frantumazione del prodotto allo stoccaggio, dal confezionamento alla distribuzione e proprio per questo candidata a diventare «un punto di riferimento per il settore dello zucchero non soltanto a livello nazionale, ma anche internazionale». Un progetto ambizioso, ma anche, come chiosa il presidente, «una grande opportunità per costruire qualcosa da lasciare alla Cafa di domani».

Il domani, però, secondo Grechi è pieno di incertezze, di giovani non sempre pronti a ragionare con la giusta mentalità imprenditoriale. «Servirebbe una scuola – poi conclude – come quella che è stata per me e per tante cooperative italiane l’esperienza maturata all’interno di Federtrasporti, quella che, a partire dal 1975 (anno di adesione), mi ha fatto entrare in contatto con persone preparate e mi ha vedere come fosse possibile far relazionare anche i piccoli trasportatori con la maggiore committenza del paese».

 

 

GLI ANNI CHE CONTANO
1966 Costituzione del Consorzio Autotrasportatori Ferraresi Artigiani
1973 Trasferimento a Pontelagoscuro in via Vallelunga
1975 Prime missioni oltre Regione per conto del Gruppo Montedison
1975 Associazione in Federtrasporti
1978-79 Trasferimento nella sede di via del Canneto con aree e magazzini
1984 Costituzione di Cisaf, società di gestione del patrimonio immobiliare
1988 Costituzione di Stif, società di erogazione di servizi al trasporto
2014 Costituzione di Sugar, società specializzata nella logistica dello zucchero
2014 Inaugurazione della nuova sede in via degli Amanti 1

NUMERI PER CAPIRE
411 i padroncini transitati dalla Cafa nel corso della sua storia
75 i soci attuali
120 il parco veicoli (30 di proprietà)
60 gli autosilos da 58.000 litri per trasporto esclusivo di zucchero sfuso
20 gli autosilos per trasporto pulverulenti
30 i semirimorchi portacontainer
12 i semirimorchi con vasca per carico di prodotto sfuso
170.000 i mq di aree di proprietà
40.000 i mq di magazzini di proprietà
6 milioni i litri di gasolio erogati dal distributore interno
25-27 i milioni di euro fatturati mediamente ogni anno
100.000 le tonnellate di zucchero ricoverabili all’interno dei magazzini

 

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La redazione di Uomini e Trasporti

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