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Caos Motorizzazioni: Confartigianato T. propone di mappare i disservizi

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Un piccolo disastro, quanto meno prevedibile. Il passaggio di competenze relativamente alla gestione dell’Albo dell’autotrasporto dalla Provincia alla Motorizzazione, sta causando disservizi macroscopici. Tutto è iniziato con la legge di stabilità del 2014, poi il 5 maggio 2015 è stata pubblicata la norma attuativa – in questo caso un decreto del presidente del consiglio – che di fatto ha previsto un periodo transitorio di sei mesi – cioè fino al 4 novembre 2015 – in cui la Provincia poteva istruire le pratiche e trasferirle progressivamente alla Motorizzazione per la definitiva determinazione dirigenziale e la relativa efficacia.

Oggi, a più di 10 mesi da quel 4 novembre, la situazione è delirante. Ci sono addirittura alcune regioni, prima tra tutte la Sardegna, dove a inizio estate per effettuare una revisione di un camion ci voleva più di un anno, per sostenere un esame per conseguire una CQC anche di più anche perché gli uffici aprivano a orario ridotto e quando aprivano agli sportelli si potevano attendere anche lunghe ore inutilmente.

Per carità, il problema non è disorganizzativo, ma semplicemente di personale. Perché è chiaro che prima le Motorizzazioni già smaltivano delle pratiche e se adesso a queste ne devono aggiungere molte altre ecco che il tempo non basta. Servirebbero altri impiegati. Ma servirebbero anche soldi per pagarli.

Insomma, un bel garbuglio di cui è stato investito il governo chiamato in causa dal Parlamento. Per la precisione è stato il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro nei giorni scorsi a rispondere a un’interrogazione parlamentare e a rassicurare che gli uffici della Motorizzazione civile in Sardegna hanno fatto fronte, con le risorse finanziarie e di personale a disposizione, ai compiti istituzionali senza penalizzare l’utenza. Ma soprattutto il sottosegretario ha spiegato che la normalizzazione della questione sarà favorita da una riorganizzazione e da una riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati relativi alla proprietà e alla circolazione dei veicoli, con significativi risparmi per l’utenza.
Il tutto da attuare anche tramite il trasferimento delle funzioni svolte dal PRA al ministero dei Trasporti, con conseguente introduzione di un’unica modalità di archiviazione finalizzata al rilascio di un solo documento contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi.
C’è da crederci? Ovviamente tutti, comprese le imprese di autotrasporto se lo augurano, ma come puntualizza il presidente di Confartigianato Trasporti e di Unatras, Amedeo Genedani, «allo stato attuale il passaggio di competenze dalle Province alle Motorizzazioni è un processo di cambiamento che sta generando tanti effetti negativi, sull’operatività degli uffici e sulla vita delle imprese stesse, poiché non è stato accompagnato da un reale trasferimento di personale competente agli UMC, che si sono ritrovati però con ulteriori e gravosi compiti».
Genedani in realtà già in passato aveva criticato il disservizio che devono subire molte imprese in diverse regioni per poter fruire di un lungo elenco di servizi: esami per il conseguimento delle patenti, rinnovi, immatricolazioni, revisioni dei mezzi pesanti.
E non si tratta soltanto di Sardegna: situazioni molto difficili si registrano anche in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, nelle Marche, in Abruzzo, nel Lazio. Mentre in Sicilia e in Liguria gli uffici fanno difficoltà anche a programmare le date per gli eventuali esami per le patenti di guida, per mancanza di esaminatori.
Ragion per cui prosegue Genedani, dopo tanti incontri è giunto il momento dei fatti: «Confartigianato Trasporti intende proporre al ministero dei Trasporti una collaborazione sinergica, chiedendo l’attivazione di un tavolo di confronto nazionale e rendendosi disponibile a fornire una mappatura puntuale delle problematiche per una valutazione caso per caso al fine di trovare soluzioni efficaci».

Nel frattempo per sbloccare le situazioni più critiche lo stesso Genedani suggerisce, un po’ sulla falsa riga di quanto proposto dal ministro Graziano Delrio, di «affidare la gestione di determinati compiti pratici in outsourcing agli operatori “privati”, come per esempio viene fatto con le revisioni delle autovetture. Tutto ciò permetterebbe di non intasare il lavoro quotidiano degli uffici delle motorizzazioni, che potrebbero quindi garantire maggiore vigilanza amministrativa e più efficace controllo tecnico-operativo».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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