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Centinaia di autisti greci bloccati all’estero: con la carta di credito possono prelevare 60 euro

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Ci sono le aree di sosta dove si radunano i trasportatori dell’Est, arrivati in Italia con il solo viaggio di andata e trascorrono lì giorni, a volte settimane, nell’attesa di caricare qualcosa che consenta loro di tornare a casa. Ma da oggi diventa probabile vedere anche qualche camion greco fermo, in attesa che la trattativa tra il premier Alexis Tsipras e le istituzioni europee si sblocchi. Cosa c’entrano gli autisti dei camion? Semplice. Da quando il governo è stato costretto a bloccare l’emorragia di capitali verso l’estero chiudendo le banche e consentendo soltanto prelievi limitati, anche con le carte di credito si possono spendere al massimo 60 euro. Di conseguenza chi si trova all’estero e non dispone di contante fa molta fatica a sostenere i costi del viaggio di ritorno, quelli del rifornimento di carburante, ma in fondo anche quelli per mangiare a pranzo e a cena. E tutto questo ormai va avanti da una decina di giorni. Come si risolve la situazione? La speranza per tutti i greci e che domani o comunque abbastanza presto arrivi un prestito straordinario e che la Banca Centrale europea aumenti la liquidità di emergenza. Ma fino a quel momento – peraltro assolutamente incerto – diventa complicato mettere centinaia e centinaia di trasportatori nella condizione di tornare a casa. Ieri una delegazione dei rappresentanti delle aziende di autotrasporto sono stati ricevuti dal ministro dell’Economia, Giorgos Stathakis, il quale si è fatto illustrare la situazione e ha promesso di trovare una soluzione. Ma con le promesse della politica – come sanno anche le associazioni dell’autotrasporto italiano – è difficile andare avanti.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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