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CePIM-Interporto Parma cresce ancora: + 21% nel 2015

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Bilancio 2015 positivo quello approvato dagli azionisti di CePIM – Interporto di Parma, che rileva un risultato in crescita del valore della produzione con un utile, ante imposte ,di circa 400mila euro.

Anche quest’anno sul risultato hanno inciso positivamente le attività di logistica e trasporto merci che costituiscono l’87% dell’intero fatturato, con un incremento del 21% sui numeri, già molto positivi, dello scorso anno. «È un risultato che ci soddisfa molto – ha commentato Luigi Capitani, AD di CePIM – perché ci conferma che le nostre strategie di sviluppo erano corrette e perché la scelta di incentivare il trasporto intermodale incontra sempre più l’interesse degli operatori e dell’impresa. I risultati di bilancio, inoltre, sottolineano che sempre più il nostro fatturato si compone di servizi di logistica integrata più che di pure attività immobiliari.»

Al risultato hanno contribuito le attività di movimentazione container e di trasporto su rotaia e gomma, con una focalizzazione su servizi intermodali door-to-door dedicati al food, come il servizio di trasporto del grano per Barilla dal porto di Ravenna alla sede di Pedrignano e le attività di immagazzinamento e trasporto legate al pomodoro da industria dei principali operatori del distretto. Al food si aggiungono altre tipologie merceologiche – prodotti siderurgici, plastica e automotive – e l’apertura di nuovi traffici di container dai porti dell’Adriatico e dell’Alto Tirreno.

«Gli sforzi che stiamo compiendo – ha aggiunto Johann Marzani, presidente di CePIM– producono, oltre all’aumento del fatturato, anche un’estensione dei servizi erogabili al sistema produttivo locale e nazionale. L’inizio dei lavori per la realizzazione del Corridoio TiBre può rafforzare il ruolo e la funzione nazionale ed europea di CePIM. Occorre completare l’opera oltre il territorio parmense, costruendo una forte relazione con la Lombardia e col Veneto e, al contempo, verificare gli impegni per il raddoppio della Pontremolese ferroviaria, con una forte connotazione al trasporto delle merci. Dal canto nostro, il CdA ha dato indicazioni per la realizzazione del piano industriale per il prossimo triennio.»

«La Società – ha concluso poi Capitani – prosegue nel consolidamento del proprio patrimonio, attraverso una serie di investimenti che riguardano sia le infrastrutture sia l’operatività: L’elettrificazione del tratto ferroviario Castelguelfo-Terminal interportuale ne è un esempio. Garantirà una migliore gestione complessiva dei traffici ferroviari in entrata e in uscita dall’Interporto e assicurerà la continuità della crescita economica, in ottica ecosostenibile. Vi si aggiungono altri investimenti: l’attivazione del “fast corridor” doganale, l’illuminazione dei piazzali di stoccaggio con tecnologia led, le tecnologie a basso impatto ambientale applicate al rinnovo degli impianti nel centro direzionale,. I nuovi obiettivi verso i quali ci muoviamo sono la crescita dei traffici su rotaia e quelli di collegamento con i porti, per i quali diventa indispensabile il nuovo terminal intermodale. »

In questa direzione vanno anche gli investimenti già consolidati, come le certificazioni internazionali dei processi Iso 9001, Iso 14001 e Ohsas 18001 e la produzione di energia rinnovabile da impianti fotovoltaici con una capacità complessiva di 2,6 miioni di Kwh. È stata inoltre approvata una modifica allo statuto della Società che ne ha allungato la vita fino al 2070. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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